L'INCHIESTA

Eboli, favori al Comune: gli indagati sono 22

Il cellulare di Cariello trascina nel fascicolo gli imprenditori Gerardo Motta, Maria Pezzullo, Vito Rosamilia ed Emilio Masala

EBOLI - Scandalo mazzette al Comune, si allarga la platea degli indagati. Dopo la richiesta di dissequestro del cellulare dell’ex sindaco Massimo Cariello , è scattato l’avviso per agli accertamenti tecnici irripetibili sull’apparecchio per la telefonia mobile finito al centro dell’inchiesta che ha sconvolto il panorama politico ebolitano. Il pm Francesco Rotondo della Procura di Salerno, titolare sul fascicolo della corruzione a Palazzo di città, dovendo cristallizzare il contenuto delle intercettazioni, fonte di prova da utilizzare nel prosieguo del procedimento penale e al futuro dibattimento, ha avvisato ma è un atto dovuto - tutti quanti sono stati a telefono o sono stati captati dallo spyware installato sul cellulare spia dell’ex primo cittadino.

Ai tredici indagati, colpiti lo scorso 9 ottobre da misura cautelare o iscritti nel registro degli indagati nell’ordinanza firmata dal gip Alfonso Scermino del Tribunale di Salerno, la stessa che costringe ancora Cariello agli arresti domiciliari, si aggiungono nove imprenditori di Eboli e della Piana del Sele che, durante il periodo delle indagini, avevano avuto colloqui con l’allora sindaco. Il pm Rotondo li ha indagati, ipotizzando per loro il reato di induzione a dare. Si tratta dell’imprenditrice Maria Pezzullo di Eboli, degli industriali lombardi Santo Bellina , Giuliano Sonzogni di Ranzanico, Giuseppe Del Gaudio di Eboli, il costruttore Vito Rosamilia di Eboli, Cosimo Buccella di Eboli. E ancora dell’imprenditore Gerardo Motta , consigliere comunale di opposizione di Battipaglia, di Emilio Masala , consigliere comunale di maggioranza a Eboli, e di Gerardo Napoli di Fisciano. Tra gli indagati, sempre per la stessa ipotesi di induzione a dare, compare il consigliere comunale in carica, Giuseppe La Brocca , che avrebbe fatto pressione su Cariello per ottenere in anticipo, tramite il funzionario Francesco Sorrentino , a sua volta indagato, le domande relative alla prova concorsuale per l'assunzione di dieci assistenti amministrativi a Cava de’ Tirreni

. A questi si aggiungono gli indagati noti: l’imprenditore caseario Gianluca La Marca di Eboli e suo padre Gennaro , gli imprenditori bergamaschi Roberto e Simone Birolini , i dipendenti comunali Vincenzo D’Ambrosio e Annamaria Sasso , l’ingegnere Agostino Napoli e il collega Francesco Siano , il funzionario Giuseppe Barrella e l’impiegato Emilio Grippa di Eboli. Quest’ultimi indagati, insieme a Cariello rispondono di corruzione, per atto contrario ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, falsità ideologica e lottizzazione abusiva. Venti sono i capi di imputazione presenti nell’avviso notificato nella giornata di ieri ai ventidue indagati. La Procura di Salerno ha fissato per la prossima settima il conferimento dell’incarico peritale per l’estrazione del contenuto dal telefono di Cariello. Anche gli indagati potranno nominare un consulente di parte. Gli avvocati difensori sono: Silverio Sica , Cecchino Cacciatore , Costantino Cardiello , Federico Conte , Nicola Naponiello, Martino Melchionda , Tullio Toriello e Fausto Vecchio . Cariello, lo scorso 9 novembre, ad un mese dall’arresto, ha rassegnato le dimissioni dalla carica di sindaco di Eboli, dopo essere stato rieletto a settembre con un consenso plebiscitario. Anche la richiesta di dissequestro del cellulare rientrerebbe nella “exit strategy” dei difensori dell’ex primo cittadino che, a fine ottobre, si è visto respingere il ricorso dai giudici del Tribunale del Riesame.

(m.l.)