LA VIOLENZA

Eboli, dopo le pugnalate si teme una vendetta

La rissa proseguita davanti all’ospedale. Il 35enne colpito al polmone ora sta meglio: oggi verrà operato un altro ferito

EBOLI - È stato trasferito all’ospedale Cardarelli e non sarebbe più in pericolo di vita, Carmine M., il 35enne pugnalato al polmone destro, nella rissa di lunedì poco dopo pranzo al rione Pescara. Al momento è in Chirurgia e non più in Rianimazione. È vigile. Sarà operato invece questa mattina un altro ferito ricoverato a Eboli, in Ortopedia. Nella mega rissa, l’uomo ha riportato una lesione al tendine della mano. Gli ortopedici proveranno a ricucire il taglio. Non sarà facile. Il paziente rischia la funzionalità dell’arto.

Gli altri due feriti (alla testa e alla gamba) sono rientrati a casa. La rissa iniziata al rione Pescara è proseguita in piazza Scuola Medica Salernitana, nei pressi del Pronto Soccorso. La voglia di vendett a non si è affievolita nemmeno di fronte alle pugnalate e al sangue. Molti dei protagonisti feriti e coinvolti nella rissa sono noti alle forze dell’ordine per altri episodi di violenza e per diversi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti. I carabinieri, agli ordini del capitano Emanuele Tanzilli, stanno ricostruendo la dinamica dei fatti. Cinque persone sono state denunciate con l’accusa di rissa. Le scintille e le provocazioni sarebbero state diverse.

A scatenare il putiferio pare siano state le parole della “matriarca”, ex suocera della giovane che a suo figlio avrebbe preferito un altro ragazzo, anch’egli residente nel quartiere ma estraneo alla “famiglia”. Da quando la giovane ha lasciato il promesso sposo i rapporti tra le due famiglie sono precipitati. E lunedì, la mancata suocera ha preso ad urlare ed inveire contro la ragazza e la sua famiglia, rei di aver fatto saltare il matrimonio. Dalle urla agli insulti e poi alle botte il passo è stato breve. In particolare, uno dei familiari coinvolti nella lite verbale, sarebbe uscito in posa adamatica sul balcone, mostrando i genitali all’altra famiglia. Sarebbe stato questo gesto volgare a scatenare la rissa a suon di coltellate. Trovatisi tutti nella strada del quartiere popolare, in via Pumpo, le due famiglie rivali hanno cominciato una sorta di guerriglia urbana. Mazze da baseball, spranghe, giraviti e diverse armi da taglio. Qualcuno avrebbe visto anche una pistola tra le mani dei violenti. Colpi di arma da fuoco, però, non sono stati esplosi.

Non è chiaro se un coltello o un cacciavite usato come fendente che ha perforato il polmone ad uno dei contendenti facendolo finire prima in Rianimazione e poi, operato d’urgenza, in Chirurgia a Napoli. Le famiglie rivali si contendono da anni il “primato” nel quartiere Pescara, soprattutto per lo spaccio di stupefacenti. Questa volta, però, il motivo della rissa non sarebbe collegato direttamente ai traffici illegali, ma ad una vera e propria offesa all’onore familiare. I cinque protagonisti della rissa sono stati denunciati, i carabinieri sorvegliano la situazione per evitare che la faida continui e si trasformi in qualcosa di più grave di un ferimento. A sentire i residenti c’è poco da stare tranquilli.

Stefania Battista