PERIFERIA VIOLENTA

Eboli, coinquilini arrivano ai coltelli per soldi

Un marocchino raggiunto da tre fendenti finisce in ospedale in condizioni gravi. I carabinieri indagano per lesioni personali

EBOLI - È stato accoltellato tre volte dall'inquilino di casa. Oltre ai fendenti, è stato colpito all'occhio con un oggetto contundente. Due pugnalate di striscio lo hanno ferito in maniera lieve. Il terzo colpo, però, è andato in profondità. Ha lacerato il giaccone e i vestiti, ha scavato nella pelle e si è infilato in un polmone. È salvo per miracolo ma non è ancora fuori pericolo un extracomunitario 30enne, residente nella frazione di Campolongo. Le pugnalate sono legate a un'aggressione in casa avvenuta domenica mattina a ora di pranzo. L'indagine è affidata ai carabinieri di Santa Cecilia, coordinati dal capitano Emanuele Tanzilli , comandante della locale compagnia, e dal maresciallo Fabio Basilisco .

A scatenare l'odio sarebbero stati dei futili motivi. Secondo una prima ricostruzione, anche l'alcol avrebbe avuto una 'parte' importante nell'aggressione in casa. Dietro la lite dopo una sacrosanta bevuta, ci sarebbe una questione di soldi. Di denaro non corrisposto. Di cifre che non tornano. Da lì, botte da orbi e pugnalate. Il movente è ritenuto dai carabinieri del tutto veniale. Mentre i militari cercavano di ricostruire l'aggressione, i medici del 118 trasferivano il maghrebino in ospedale. L'uomo è arrivato in Pronto soccorso pochi minuti dopo le 12 di domenica mattina. L'indagine è alle prime battute, la vicenda sanitaria invece è in fase più avanzata. I medici del Pronto soccorso, coordinati dal primario Antonietta Sica , hanno prestato le prime cure al paziente.

Le ferite lievi sono state medicate. Dalla Tac, invece, è arrivata la conferma che c'era una coltellata con la perforazione di un polmone. Per questo motivo, i camici bianchi di turno hanno chiesto l'intervento di un medico-rianimatore che, attraverso un drenaggio polmonare, ha consentito al ferito di respirare in maniera spontanea, senza l'ausilio dei macchinari. Dopo un breve consulto, i medici hanno ricoverato lo straniero nel Chirurgia, non ritenendo necessario un suo posizionamento in Rianimazione. Le ferite sono gravi ma il paziente non è in fin di vita. La prognosi è riservata, i camici bianchi hanno confermato il codice rosso d'accesso al Pronto soccorso. Da verificare poi c'è la ferita all'occhio. Il paziente è stato colpito da un oggetto contundente che avrebbe provocato danni seri. Solo dopo il consulto con gli oculisti, però, si potrà avere un quadro chiaro sull'entità della ferita. L'aggressore avrebbe le ore contate. Rischia una denuncia per lesioni gravi. Se il quadro clinico del ferito si dovesse aggravare, cambierà anche l'ipotesi di reato.

La frazione di Campolongo si conferma una delle più difficili da gestire sul fronte della sicurezza pubblica. I tanti stranieri che vivono in zona, non poche volte privi di documenti, si ritrovano ad abitare in tuguri e abitazioni scadenti, anche senza servizi igienici. Per soldi o per altri motivi futili, spesso esplodono liti. Giusto un anno fa, un pusher di Capaccio venne aggredito e ucciso. I responsabili dell'aggressione non sono mai stati scoperti. Il corpo del giovane venne ritrovato tra i cespugli della pineta di Eboli. La vittima era stata uccisa con degli oggetti contudenti, forse non a Campolongo, e successivamente abbandonato nella pineta. L'indagine apparve da subito complicata. A un anno di distanza, ancora non si conosce il protagonista di quell'omicidio. Le indagini proseguono.

(f.f.)