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Eboli chiede lo stato di calamità naturale per i danni della pioggia

Imprese in ginocchio, il Comune presenta la domanda di rimborso alla Regione e al ministero. Gli allagamenti di metà ottobre hanno rovinato l’agricoltura e la zootecnia

EBOLI. Il Comune di Eboli ha chiesto alla Regione e al ministero lo stato di calamità naturale per i danni causati dalle ingenti piogge che hanno flagellato il territorio dal 10 al 14 ottobre scorsi. La richiesta di un rimborso dei danni è contenuta in una delibera pubblicata sull’albo pretorio on line dell’ente al sito www.comune.eboli.sa.it.

Non è stato ancora possibile quantificare i danni, ma si tratta sicuramente di diversi milioni di euro. «Le insistenti e continue piogge sul territorio comunale dei giorni dal 10 al 14 ottobre – si legge nella delibera – hanno provocato ingenti danni alla rete viaria, alla viabilità urbana principale, alla rete fognaria pubblica e privata, alle produzioni agricole e agli allevamenti zootecnici di tutto il territorio comunale; in particolare, l'esondazione del vallone Casarsa e le copiose piogge alluvionali hanno determinato l’allagamento dei terreni agricoli in località Casarsa-via Palmento, Aversana, Santa Lucia, Arenosola e Bosco II con notevoli danni alle serre, agli impianti, alle apparecchiature e alle attrezzature delle aziende agricole e delle abitazioni delle zone interessate».

La delibera prosegue: «Non si è in grado d stimare i danni arrecati all’agricoltura e alle abitazioni, ma si presume che ammontino a diversi milioni di euro. Numerosi sono stati i danni anche alla rete viaria comunale: la pioggia continua e la grandine hanno eroso il sottofondo stradale provocando numerose buche nel manto stradale che sono state causa di danni a numerose autovetture; la forte pioggia ha trascinato numerosi detriti di terreno e fogliame caduto dagli alberi nelle griglie e caditoie stradali per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche, provocandone l’intasamento con conseguente allagamento delle sedi stradali, in particolare nella zona sud, in località S. Giovanni, dove si è allagata anche la caserma dei vigili del fuoco».

Il senso della delibera è che senza un intervento di sostegno straordinario, si aggraverebbe la crisi del settore agricolo e zootecnico della Piana del Sele che ha subìto gravi danni. Per questi motivi, la giunta comunale ha deliberato di «chiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale alla Regione Campania e al dipartimento nazionale della Protezione civile, per gli ingenti danni provocati dagli eventi atmosferici dei giorni dal 10 al 14 ottobre scorsi». Gli adempimenti relativi sono stati affidati al responsabile del settore comunale ambiente e manutenzione.