Sanità

Eboli, bimbo di sette mesi morto: indagati dodici sanitari

Sono del Santobono e del Bambin Gesù. Il piccolo di sette mesi si spense all’ospedale di Battipaglia

BATTIPAGLIA. Dodici persone, tra medici e personale ospedaliero degli ospedali Santobono di Napoli e Bambin Gesù di Roma, sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte di un bimbo di sette mesi, deceduto lo scorso 20 marzo mentre i genitori – una coppia ebolitana – tentavano disperati una corsa in auto verso il “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia. La procura di Salerno aveva aperto un’inchiesta per sospetta negligenza medica dopo la denuncia dei genitori del piccolo, assistiti dal loro legale di fiducia, l’avvocato Antonio Boffa. Il magistrato inquirente ha deciso di far eseguire l’autopsia. Gli indagati avranno la facoltà di nominare un perito di parte.

Un calvario quello del piccolo venuto alla luce nell’agosto dello scorso anno. Una storia complessa quella che ha preceduto la sua morte, una storia iniziata due giorni dopo la sua nascita con il trasferimento in ambulanza da Battipaglia al Santobono di Napoli per una insufficienza renale cronica. Il piccolo veniva sottoposto ad accertamenti in seguito ai quali si scopriva una coartazione aortica. Dal Santobono veniva portato alla cardiochirurgia del Monaldi e qui sottoposto ad una prima operazione. Quindi il ritorno al Santobono e le nuove complicazioni. Dopo qualche settimana il problema al cuore è peggiorato. Al Monaldi decidono di intervenire con una angioplastica. Il piccolo passa un periodo in terapia intensiva coronarica da dove viene dimesso a ottobre. Venti giorni dopo, a metà novembre, è però di nuovo sotto i ferri. Durante l’operazione qualcosa va storto, si registra una lesione del nervo vago. Il piccolo inizia a non potersi più nutrire per via orale. Viene dimesso. Torna a casa, ma la prima decade di dicembre è ricoverato a Battipaglia per problemi alimentari. Quindi torna al Santobono. E poi al Bambin Gesù: ancora esami, controlli e dimissioni.

Il 20 febbraio di nuovo al Santobono per problemi respiratori: bronchiolite. La situazione precipita, bisogna operare. I genitori ricontattano il Bambin Gesù, il piccolo viene messo in lista. Nel frattempo nuova visita al Santobono con nuovo ricovero dopo una settimana non per l’intervento ma per la verifica delle varie patologie di cui era affetto il bambino. Il 19 marzo arriva l’attesa telefonata dal Bambin Gesù: c’è la disponibilità per il ricovero e quindi per l’operazione.

Ma il giorno dopo i genitori sono in allarme, il bambino non sta bene. Provano a trasportarlo il più in fretta possibile all’ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia. Purtroppo non ce la fanno. Alle 10 del mattino del 20 marzo il cuore del piccolo si ferma e lui arriverà morto all’ospedale. I tentativi medici di rianimarlo risultano infatti vani. Sull’odissea patita da bimbo della coppia ebolitana è stata ovviamente aperta un’inchiesta. A chiedere di fare chiarezza sono stati i genitori che hanno presentato un esposto sull’intera vicenda che ha segnato le loro vite. Ora la procura salernitana ha disposto l’esame autoptico che dovrà chiarire la causa del decesso, anche se nessuno potrà mai spiegare davvero alla mamma e al papà perché il loro piccolo tesoro non c’è più.

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