IL CASO

Eboli, 2 milioni di euro per le sale operatorie: «I lavori si faranno»

Il consigliere regionale Picarone rassicura il sindaco. Sindacati scettici: «Finita la pandemia, l’intervento ci sarà?»

EBOLI - Più fondi del previsto, sarebbe questo il motivo che ha bloccato i lavori per rimodernare le sale operatorie dell’ospedale di Eboli: «Mi sono informato proprio qualche giorno fa e lo stanziamento è più consistente di quello iniziale». A dirlo è il consigliere regionale Franco Picarone che mesi fa si recò all’ospedale di Eboli per annunciare il finanziamento per la ristrutturazione delle sale operatorie. A quanto affermato da Picarone, infatti, i tempi si sarebbero allungati non per mancanza di volontà politica, bensì per portare avanti un progetto più consistente di quello iniziale con uno stanziamento che oscilla sui 2 milioni di euro «Un intervento più definitivo e consistente – dice il consigliere – per lavori importanti che necessitano perciò di tempi un pochino più lunghi.

Ma intanto sono stati effettuati tutti gli interventi per mettere in sicurezza l’ospedale e affrontare i percorsi Covid. Ho personalmente sentito il direttore generale e quello sanitario. E’ ovvio che le sale operatorie di Eboli, al momento, non possono assolutamente essere utilizzate per i pazienti covid. Vorrei tranquillizzare tutti da questo punto di vista». Se Picarone sembra sicuro sia dello stanziamento dei fondi che del progetto da attuare, non solo sono altrettanto i sindacati che, a turno, protestano per gli attesi e sospirati lavori. Prima la Uil, con Vito Sparano , poi la Fisi di Rolando Scotillo e quindi la Cisl con Emiddio Sparano . La preoccupazione che gli interventi, in parte anche strutturali, per far fronte all’emergenza Covid abbiano “consumato” i finanziamenti destinati alle sale operatorie del Maria Santissima Addolorata è diffusa. Persino il sindaco Massimo Cariello , nei giorni scorsi, aveva ricordato la necessità di intervenire al più presto e, anzi, di accelerare proprio a causa dell’emergenza in atto. «Solo nel nostro ospedale – scrivono Emiddio Sparano, Ciro Contrasto e Antonio Ristallo della Cisl Fp – e nonostante l’urgenza dei lavori da eseguire non vengono fornite neppure risposte alle sollecitazioni del sindacato».

Tanto che la Cisl ci riprova indirizzando la nota al direttore generale Mario Iervolino e al sindaco di Eboli. Sottolineando che la delibera 560 del giugno 2018 era immediatamente esecutiva e autorizzava sia i lavori che la copertura finanziaria. Ma da allora un lungo silenzio, a parte una serie di incontri in ospedale che, fino a poco prima dell’emergenza, parevano aver avviato finalmente il farraginoso iter. Poi, però, di nuovo silenzio. A questo punto, dunque, secondo il sindacato vi sarebbero solo due possibilità. Tertium non datur.sanitario.

Stefania Battista