E sulle società risparmiati 245mila euro

Sfiora i 245mila euro (per l’esattezza 244.659) il taglio attuato dal Comune sulle società municipali, che col passaggio all’amministratore unico vedono assottigliarsi i cda e, quindi, i compensi....

Sfiora i 245mila euro (per l’esattezza 244.659) il taglio attuato dal Comune sulle società municipali, che col passaggio all’amministratore unico vedono assottigliarsi i cda e, quindi, i compensi. Rispetto ai 530.174 euro che presidenti e consiglieri costavano al Comune fino a sei mesi fa, la spesa si è adesso ridotta a 285.515euro. L’amministratore più pagato resta Mena Arcieri, alla guida di Salerno Solidale con 55.344 euro lordi all’anno. La seguono Massimiliano Giordano (50mila euro per dirigere Salerno Mobilità), Antonio Ferraro per Salerno Energia e Ugo Carpinelli per la Centrale del latte (entrambi con 49.810 euro) e infine Pellegrino Barbato, che amministra per 49.500 euro Salerno Pulita.

La Centrale del latte è l’unica società municipalizzata ad aver conservato anche il consiglio d’amministrazione. Pur avendo già cambiato lo statuto, il cda è rimasto in carica in attesa che si definisca la procedura di vendita. Ne fanno parte l’ex segretario provinciale Pd Michele Figliulo, l’ex assessore provinciale Corrado Martinangelo, l’ex presidente presidente di Salerno Sistemi Mariano Mucio e Marcello Fasano, candidato alle ultime comunali nelle fila dei deluchiani. Tutti retribuiti con 21.600 euro all’anno. Per le altre società il Comune ha deciso di attuare la normativa nazionale optando per l’amministratore unico piuttosto che per l’affiancamento al presidente di due dipendenti comunali. Il mandato di riorganizzare la rete delle partecipate è stato affidato all’assessore al bilancio Alfonso Buonaiuto. (c.d.m.)

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