E sull’accordo siglato con il Ministero è lite in Consiglio

Benché non fosse inserito nell’ordine del giorno, l’argomento metropolitana di Salerno non è sfuggito alla discussione in Consiglio comunale. A tirarlo in ballo il consigliere d’opposizione Antonio...

Benché non fosse inserito nell’ordine del giorno, l’argomento metropolitana di Salerno non è sfuggito alla discussione in Consiglio comunale. A tirarlo in ballo il consigliere d’opposizione Antonio Cammarota che ha proposto di votare un ordine del giorno a difesa della metropolitana di Salerno, «per rappresentare in maniera compatta e unitaria l’esigenza, a prescindere dalle responsabilità e al netto dei gravissimi scontri istituzionali». Lo scopo? «Salvare il servizio pubblico altrimenti destinato alla morte con lo sperpero di denaro pubblico fin’ora impiegato». Ma le buone intenzioni di Cammarota, per sfuggire all’appellativo di: “nemico di Salerno” non sono servite a granché. Il primo cittadino Vincenzo De Luca ha preso la parola ed ha proposto una mozione con la quale si impegna la Regione Campania a ripristinare la delibera del febbraio 2010, cancellata a marzo dello stesso anno, quella con la quale si inseriva la metro di Salerno nel contratto di servizio di Trenitalia; ed ancora di comunicare immediatamente a Trenitalia l’inserimento del servizio di metropolitana salernitana nel contratto di servizio in essere tra Regione Campania e Trenitalia stessa. La “mozione De Luca” è stata votata al termine del Consiglio - il tempo di prepararla e sottoporla ai consiglieri -. Un voto sofferto durante il quale il primo cittadino ha ripreso la parola e in una accesa invettiva contro i consiglieri d’opposizione, ha ribadito il concetto di «delinquenti politici» mettendo sulla graticola l’assessore regionale Vetrella per la cui «ottusità» siamo arrivati a questo punto. Prima dell’intervento del sindaco alcuni consiglieri d’opposizione (Celano, Adinolfi, Zitarosa, Nobili e Stasi) avevano proposto una integrazione inserendo anche il ruolo del Ministero. Un ruolo richiamato dallo stesso Celano che in Consiglio ha letto un passaggio fondamentale dell’Accordo di programma siglato da Comune, Regione e Ministero dove si specifica ( articolo 5) che sarebbe stato quest’ultimo a provvedere «all’adeguamento dei trasferimenti di risorse Statali alla Regione per tale servizio». Tant’è che al precedente articolo 3 dell’Accordo si chiarisce che il Comune dovrebbe riprogrammare i «servizi su gomma attualmente esistenti, utilizzando gli stanziamenti di cui al successivo articolo 5». Soldi in più, che il Ministero non ha mai girato alla Regione e dunque non è colpevole del “taglio”.

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