Buongiorno Salerno

E nell’aula consiliare la lite è sulla Bibbia

La profanazione di un luogo che appartiene a tutta la comunità è opera del consigliere comunale di Agropoli Vito Rizzo, entrato in assise al posto di un consigliere defunto

AGROPOLI. È uno di quei luoghi nei quali se ne sono ascoltate davvero di tutti i colori, secondo forse solo al bar sport della tradizione, quello dove per uno straordinario allineamento dei pianeti, si trovano insieme i massimi esperti di calcio ma anche di donne, auto, moto e veicoli in genere; e naturalmente di politica. Ecco, la politica ci conduce alla partenza: il luogo di cui sopra è l’aula consiliare di un Comune medio italiano, nella fattispecie Agropoli. Ebbene, là dove l’assemblea di cittadini rafforza il recinto comune; dove lo spirito laico cerca il suo punto più alto; proprio lì ha fatto il suo ingresso la Bibbia, per l’esattezza il Qoelet e il Libro di Samuele.

La profanazione di un luogo che appartiene a tutta la comunità, è opera del consigliere Vito Rizzo, entrato in assise al posto di un consigliere defunto. Nelle sue due prime apparizioni ha letto brani dai due libri biblici, scatenando l’ira del sindaco Alfieri, al quale ha risposto – con chiaro spirito cristiano – «continuerò a leggere la Bibbia ogni volta che lo riterrò opportuno». E opportuno sarebbe che Rizzo leggesse davvero a fondo quei testi, soprattutto quel Qoelet nel quale si trova la famosa frase “Vanitas vanitatum” che sta per: tutto non è altro che cosa vana, fatua. E proprio in consiglio comunale, dove si cerca una sintesi concreta a problemi reali della gente, vieni a leggermi un testo simile?