E il processo a Diele slitta per la perizia 

I consulenti hanno chiesto una proroga per valutare i test tossicologici sull’attore imputato di omicidio

Il processo abbreviato a Domenico Diele, che per la morte di Ilaria Dilillo è accusato di omicidio stradale aggravato dall’assunzione di stupefacenti è destinato a slittare. L’udienza del 23 aprile sarà rinviata di alcuni giorni per consentire ai periti nominati dal gup Piero Indinnimeo di portare a termine l’incarico. La consegna della perizia era prevista per l’altro ieri, ma il medico legale Antonello Crisci, che coordina le attività del collegio, ha chiesto due settimane di proroga per completare le valutazioni sui test tossicologici a cui il 32enne fu sottoposto subito dopo l’incidente. La decisione è stata assunta dopo una riunione tenutasi, mercoledì sera, tra i periti e tutti i consulenti di parte nominati sia dalla Procura che dalla parte civile e dai difensori. Sono stati questi ultimi a chiedere un confronto, ritenendo necessario l’esame non solo dell’esito degli esami tossicologi effettuati su disposizione degli inquirenti ma anche dei relativi protocolli, cioè dei calcoli tramite i quali si è giunti a tali conclusioni. Questo perché ripetere i test non è stato possibile; nel corso delle prime verifiche (eseguite dai consulenti della Procura con le modalità dell’accertamento tecnico irripetibile) sono stati infatti utilizzati gli interi campioni di sangue e urina e i periti hanno quindi dovuto rinunciare all’idea di inviarne una parte al centro specializzato di Torino.
Le valutazioni di carattere tossicologico saranno decisive per stabilire quanto l’assunzione di droga abbia influito sui livelli di attenzione di Diele quando si è trovato davanti lo scooter di Ilaria Dilillo. Lui ha sempre sostenuto di avere assunto cannabinoidi e oppiacei il giorno prima dell’incidente, mentre il pubblico ministero Elena Cosentino gli contesta di averne fatto uso poco prima di mettersi alla guida e ha chiesto perciò una condanna a otto anni di carcere per omicidio stradale aggravato. Per approfondire i tempi di reazione del 32enne in quella tragica serata avranno un peso anche i test sulle sue condizioni mentali, a cui è stato sottoposto e dai quali è emerso lo stato di tossicodipendenza, su cui parametrare adesso l’effetto del quantitativo di droga riscontrato nel sangue.
Nei prossimi giorni altri elementi arriveranno anche dalle verifiche sull’Audi A3 guidata dall’attore, su cui il perito Alessandro Lima sta ultimando le verifiche. All’ingegnere Lima è stato chiesto di verificare dai tempi di frenata non soltanto la velocità del veicolo (che i primi rilievi hanno attestato sui 159 chilometri orari) ma anche la velocità di reazione del conducente e, quindi, il suo stato di lucidità.
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