i giudizi

E i politici salernitani si dividono sul Presidente

Soddisfatto il Pd. Cirielli vota Capitano Ultimo e il grillino Cioffi parla di restaurazione

SALERNO. Se Pd e Pdl escono soddisfatti dall’elezione del Presidente Napolitano, Sel e M5s al contrario, parlano di ritorno agli inciuci. L’umore nazionale si registra anche tra i parlamentari salernitani e non solo. Identiche le considerazione del sindaco Vincenzo De Luca e del governatore Stefano Caldoro che parlano di «gratitudine» il primo e «garante della Costituzione» il secondo. Tra i parlamentari, se Tino Iannuzzi parla di «una bella e importante giornata per l’Italia perché si è consegnato al Paese una figura di altissimo profilo garante dell’unità del Paese»; Michele Ragosta (Sel) che come i grillini ha sostenuto l’elezione di Stefano Rodotà chiarisce «che il voto a Napolitano è un inciucio tra Pd e Pdl che tradisce il mandato degli elettori. Ci siamo presentati come forze di cambiamento e invece, ancora una volta la politica si è chiusa nelle stanze senza raccogliere gli umori della gente».

Nel Pd dimostrano un misurato entusiasmo sia l’onorevole Sabrina Capozzolo che l’onorevole Fulvio Bonavitacola. La prima si dice rammaricata «per come sono andate le cose in questi giorni. È necessario che il partito si ricostruisca altrimenti andrà peggio» e soprattutto «noi giovani abbiamo fatto fatica a condividere questa vittoria con il Pdl». Bonavitacola affida la sua riflessione mentre è ancora in aula, scrivendo: «Napolitano ci ha evitato di sprofondare ancora di più. Sarà ancora una volta chiamato a guidare un passaggio difficile. Inutile dire degli errori commessi da Bersani: dalla campagna elettorale alla fase preincarico e gestione vicenda Quirinale. Le sue dimissioni mettono il Pd di fronte ad un bivio secco: dimostrare di essere ancora utile all’Italia o spezzettarsi ogni giorno di più».

Anche il centrodestra è diviso. Edmondo Cirielli (FdI) scrive: «Napolitano è stato il sostenitore di un governo di larghe intese che per noi vuol dire inciucio Pd-Pdl e perfino Monti. La coerenza nei confronti dei nostri elettori e soprattutto nei confronti dell’Italia che sarà grandemente danneggiata da questo futuro governo del papocchio ci spinge a percorrere una via solitaria».

Non la pensano così nel Pdl. Per il senatore Esposito: «Oggi è stata una bella giornata di democrazia. Un primo passo verso un governo che servirà a risollevare il Paese». Il collega Enzo Fasano invoca «la tregua tra i partiti» e aggiunge: «Ora dovrà esserci una ripartenza e una assunzione di responsabilità dei partiti. È necessario superare le divisioni: la politica non può più permettersi di dare all’Italia questo spettacolo».

Deluse le aspettative dei grillini che con il nome di Rodotà avevano offerto una buona opportunità a Bersani. «Stiamo assistendo tra lacrime, rabbia e silenzio - commenta in tv Angelo Tofalo - Ma c’è una rabbia che sta salendo dal basso sta arrivando, stiamo arrivando». Sul suo profilo Facebook invece, la riflessioni di Andrea Cioffi: «Tre giorni che si vota per il nuovo presidente e rileggiamo il vecchio. Senza scomodare Tommaso da Lampedusa la restaurazione è cosa fatta».

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