GIORNATA DI FESTA

E alle parole di Bergoglio l’emozione diventa gioia

Tra i tanti fedeli presenti alla celebrazione anche i parenti del prete insieme alla religiosa e al giovane dello Zambia miracolati per sua intercessione

Le campane suonavano a festa contemporaneamente in piazza San Pietro e in tutte le parrocchie di Angri e della Diocesi di Nocera-Sarno. Quando papa Bergoglio ha procalmato santo il beato Alfonso Maria Fusco, le migliaia di fedeli che hanno affollato Città del Vaticano hanno lanciato un forte grido di gioia e poi un grande applauso mentre lo sguardo dolce del novello santo vegliava su di loro. Il volto delle suore di San Giovanni Battista, da lui fondate nel lontano 1878, e che oggi si prendono cura dei bambini e dei poveri in ben sedici nazioni, emozionato, era colmo di una gioia.

Così anche quello dei parroci della diocesi e dei numerosi laici radunatisi per la grande occasione. Erano presenti alla cerimonia di canonizzazione il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, il comandante dei carabinieri,  Alessandro Buscema, i parenti angresi del fondatore, la professoressa Raffaella Del Pezzo, Sergio Russo e Pasquale Zenna. A pochi passi dalla madre provinciale suor Lina Pantano, c’era la madre generale Rosaria Di Iorio insieme alla suora miracolata per intercessione di don Fusco, suor Maria Dulcis Miniello, che, durante i festeggiamenti del pomeriggio alla casa provinciale di via del Casale San Pio V, si è così espressa: «Ringrazio le mie consorelle perché hanno pregato per me davanti all’immagine del nostro fondatore. Non ricordo nulla di quello che mi è successo: tutto quello che riguarda la mia malattia mi è stato raccontato dalle mie consorelle e dai miei familiari».

La suora era stata colpita nel 2009 da una emorragia massiva da rottura di due aneurismi di un’arteria.

La prognosi fu infausta: si poteva tentare solamente un intervento neurochirurgico di craniotomia nel tentativo di salvarle la vita e comunque, se si fosse salvata, non ci sarebbero state possibilità di un recupero totale né fisico né psichico.

Alla celebrazione in piazza San Pietro ha partecipato anche il giovane dello Zambia Gershom, che da bambino, a quattro anni, fu colpito da una grave forma di malaria dalla quale guarì, quando ormai i medici disperavano, grazie alla preghiera della mamma su un’immagine del santo. «Sono emozionato oggi e sono felice che il beato Alfonso Maria Fusco sia diventato santo. Sarà il santo dei poveri, dei bambini, dei giovani, degli ammalati, di tutti».

Piazza San Pietro ieri mattina era blindata: controlli serratissimi ai varchi di accesso. I fedeli si sono messi pazientemente in fila fin dall’alba. Già alle 9 l’area era piena. Il sole cocente non ha scoraggiato migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo. In piazza sventolavano per lo più le bandiere dell’Italia e gli striscioni preparati dalle parrocchie di Angri e della Diocesi nocerina. C’erano tutte le comunità di Angri guidate dai rispettivi parroci. «Una vita sorprendente e ispirata giorno dopo giorno dallo Spirito Santo – ha detto don Ciro parlando di Alfonso Maria Fusco – L’emozione è forte». «Siamo qui dalle prime ore del giorno per il nostro Santo. Che possa Alfonso Maria Fusco guidare sempre ogni cristiano», ha invocato padre Antonio Cuomo.

Di «grande emozione» ha parlato anche il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, che ha aggiunto: «Il mondo è pieno di sacerdoti santi che hanno promulgato la presenza di Cristo. Sapere che anche per le vie  di Angri è passato un santo mi rende fiero e provo una grande emozione». Marcello Russo, di DoriaArt in Progress, ha osservato: «Per noi seguire il rito di canonizzazione così intensamente è stato emozionante».

Una canonizzazione molto social, quella di don Fusco: i fedeli e le suore già di buon mattina hanno iniziato il racconto della propria postando foto, disegni e brevi clip video. A viaggiare in queste ore sul web è l’hastag #alfonsomariafuscosanto, e la pagina ufficiale Sant’Alfonso Maria Fusco è stata inondata di like. In festa non soltanto gli angresi a Roma ma anche quelli rimasti nella loro città, che hanno seguito la celebrazione su un maxischermo. Ma per il santo educatore è il mondo intero a festeggiare le campane ieri mattina hanno suonato a festa in tutte le città in cui operano le suore Battistine. ©RIPRODUZIONE RISERVATA