IL CASO

Duomo di Salerno, il quadriportico a rischio crollo

Un pool di tecnici ha “radiografato” la Cattedrale: «Occorrono rimedi urgenti»

SALERNO - Non è possibile determinare con certezza quanto tempo c’è ancora a disposizione; ma il quadro generale dice con chiarezza che, se un intervento di restauro non sarà messo in campo a breve, il trend di deterioramento incederà senza sosta e, nei prossimi dieci anni, l’intera struttura potrebbe essere seriamente a rischio. Il “grande malato” su cui dovrebbero concentrarsi cure immediate e straordinarie è il Duomo. Il più importante monumento della città, uno dei suoi simboli più importanti e soprattutto la parte più esposta della Cattedrale, il suo splendido quadriportico, stanno subendo non soltanto le conseguenze dell’incedere del tempo ma anche gli effetti dei cambiamenti climatici e degli agenti inquinanti che accelerano una serie di processi di deterioramento dei materiali e che rischiano di compromettere l’insieme del monumento.

A radiografare con strumentazioni assolutamente innovative lo stato di salute della Cattedrale di San Matteo è stata la ricerca coordinata da Massimiliano Campi, professore ordinario al Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, con l’architetta e dottoranda salernitana Marika Falcone. Grazie allo studio condotto, per la prima volta, sono a disposizione una documentazione tridimensionale del Duomo e un monitoraggio previsionale che ha individuato la crescita di deterioramento del bene.

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