“Due Torri bis” Comune in campo Sarà parte civile

Il processo sugli appalti “sospetti” dell’ex giunta provinciale Il municipio rappresentato dall’avvocato Aldo Di Vito

La decisione è stata presa ed ha una profonda valenza politica e civile. La giunta retta dal sindaco Manlio Torquato si costituirà parte civile nel processo “Due torri bis”, quello che riguarda gli appalti pilotati concessi dalla Provincia. L’incarico è stato dato all’ex sindaco Aldo Di Vito.

Nell’indagine, da cui poi è uscito con un patteggiamento, c’era anche Rosario Cozzolino, costruttore, uomo di punto dell’amministrazione di centrosinistra retta dal sindaco Antonio Romano.

Stessa sorte per l’imprenditore ed ex presidente della Nocerina, Giovanni Citarella. Anche lui ha deciso di patteggiare la pena. Ma sono ancora molti politici e tecnici che dovranno, il prossimo sette di maggio, difendersi dalle accuse mosse dalla procura. È questa la data fissata per l’udienza preliminare. Tra loro, per esempio, c’è l’attuale sindaco di Agropoli, Franco Alfieri. È indagato con altre 78 persone. I sostituti procuratori Rosa Volpe, Francesco Rotondo e Guglielmo Valenti sono pronti a integrare le fonti probatorie, rinforzando un fascicolo giudiziario che già conta oltre cinquanta faldoni.

Dentro ci sono, tra l’altro, gli interrogatori di Giovanni Citarella che agli inquirenti ha parlato di rapporti privilegiati tra Alfieri e il cugino Gennaro, anche lui uscito dal processo con una pena concordata.

Nella nuova inchiesta ci sono invece Prisco e Christian Citarella (fratello di Giovanni) e c’è, tra le frasi intercettate, quel «don Rino nostro, gagliardo e tosto» con cui il sindaco risponde al telefono a Gennaro Citarella, intrattenendosi poi a parlare di voti e lavori stradali.

Il cugino Giovanni conferma ai magistrati i rapporti d’amicizia, ma dice anche altro: «Rino ha finanziato l’Agropoli calcio, mi disse che aveva fatto una sorta di cambio, nel senso che la società gli aveva fatto un po’ di fatturazione in più tra i 40 e i 50mila euro, però lui gliene lasciava 10mila. Facendo una fattura di 50mila euro scarica 40mila euro, il trenta per cento, e praticamente non paga le tasse». A questo materiale, fatto di interrogatori e intercettazioni telefoniche, si aggiungono adesso le captazioni ambientali, da cui non è escluso che emergano elementi anche su altri indagati.

Oltre al sindaco di Agropoli sono coinvolti otto dipendenti provinciali, decine di imprenditori e l’ex presidente della Provincia, Angelo Villani, accusato solo di peculato perché avrebbe fatto asfaltare con soldi pubblici la strada che portava al suo supermercato Alvi a Fisciano. Sulle gare d’appalto, esisteva secondo la procura, un’associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, alla corruzione di pubblici ufficiali e al falso in atto pubblico.

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