appalti in provincia

“Due Torri”, bagarre al processo

Nuovo scontro sui dati dei computer. Citarella convocato in aula

È braccio di ferro tra accusa e difesa nel processo “Due torri” sugli appalti in Provincia, che fino al 2009 sarebbero stati appannaggio di un cartello di imprese guidate da Gennaro e Giovanni Citarella. Pomo della discordia sono i documenti informatici sequestrati in computer e pen drive dei due imprenditori. Centinaia di file, dove sarebbe annotata tutta la contabilità segreta del “cartello” comprese spartizioni e tangenti, e di cui il collegio difensivo chiede l’estromissione dal fascicolo perché acquisiti senza la presenza dei difensori, quindi col rischio di manipolazioni. Alla scorsa udienza la presidente del Tribunale, Eva Troiano, aveva condizionato la decisione alla testimonianza del personale che aveva “copiato” gli hard disk, ma neanche questo è bastato per sciogliere la riserva perché le difese (in primis l’avvocato Antonio Zecca) hanno sollevato una nuova eccezione sull’ammissibilità della testimonianza, ritendola propria più di un consulente che di un mero esecutore. Il Tribunale si è quindi riservato di decidere anche su questa eccezione, mentre l’avvocato Dario Incutti ha accusato il collegio di minare il dovere di imparzialità per avere falcidiato la lista testi della difesa. La prossima udienza è fissata per ottobre, quando sarà ascoltato Giovanni Citarella. Sarà sentito quale imputato in procedimento connesso, perché la sentenza con cui ha patteggiato la pena pende ancora in Cassazione. Imputati sono invece i funzionari provinciali Raffaele Orefice e Franco Pio De Luca e i costruttori Eduardo Sale di Nocera, Luigi Di Sarli di Teggiano e Giovanni Botta di Palomonte. (c.d.m.)

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