Drozdiak del Washington Postospite alla scuola di giornalismo

Per 20 anni corrispondente e capo degli esteri ha parlato di Obama e del ruolo dell'informazione di oggi e nel futuro

William Michael Drozdiak, giornalista storico del Washington Post per vent’anni, si è concesso ieri mattina agli allievi della Scuola di Giornalismo. Ha parlato, tra l’altro, del presidente Obama e dell’esperienza nel suo staff per i rapporti in Europa (preparando il suo viaggio a Berlino e l’agenda politica estera), del ruolo del giornalismo e delle nuove tecnologie spiegando che il futuro è il giornale elettronico.
Ex giocatore di basket, ha le spalle larghe non solo fisicamente ma anche per la sua solida e lunga esperienza (da corrispondente del Times agli esordi, a caporedattore degli Esteri e poi a capo della redazione a Parigi e Berlino del Washington Post) e dunque per la conoscenza delle trasformazioni politiche e non solo, europee e mediorientali, oltre che degli Stati Uniti. Ha risposto a una valanga di domande su Obama che «da leader della globalizzazione ha vinto perché ha compreso il potere delle nue tecnologie» avvalendosi di internet e raggiungendo via e-mail dai 50 ai 60 milioni di elettori, capovolgendo il tradizionale modo di fare politica annunciandosi solo mediante conferenze stampa. • Drozdiak è convinto che i potenti della terra, a partire dagli stessi Governi, non riusciranno a tenere sotto controllo l’informazione.
«Per questo - ha detto - è importante nel futuro il ruolo che avrà sempre di più il giornalismo competente, che avrà un ruolo di mediatore tra le notizie di chi sfrutta le reti in possesso a proprio vantaggio e la massa degli ascoltatori o fruitori di notizie di stampa». (m.c.)