Drone rivoluzionario a fini sociali 

Il software realizzato da Ruocco consentirà di trasportare anche i defibrillatori

AGROPOLI. Fa volare il proprio drone ad uso ludico e cinematografico ad un’altezza di mille metri, percorrendo fino ad 8 chilometri tra le vette del monte Cervati. Si tratta di Claudio Ruocco, agropolese, che con “Alta prospettiva”, insieme alla casa di produzione cinematografica “Mekanè”, firma i documentari più suggestivi del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano ed Alburni.
I problemi riscontrati da sempre sui droni utilizzati per le riprese sono le altezze e le distanze. Circa tre anni fa Claudio inizia uno studio sulle antenne e sul softwareper amplificare la gittata del segnale. Mese dopo mese il drone raggiunge vette insperate, superando di poco i 300 metri, ben lungi dal traguardo prefissatosi. Arrivano le riprese sul monte Cervati nel comune di Sanza, un progetto in collaborazione con l’ente Parco e con la casa di produzione “Mekanè” di Attilio Rossi.
Lo scopo è sperimentare la nuova attrezzatura, frutto di tanti mesi passati in laboratorio a rimodulare il segnale tra il telecomando e il drone. È tutto pronto per superare i propri limiti, la troupe si porta a 1600 metri di altezza, sul promontorio nei pressi della vetta. A questo punto il piccolo velivolo si libra in volo e filma gli scenari da cartoline del Cervati. In pochi minuti il drone raggiunge quota un chilometro di altezza e copre una distanza considerevole, ovvero circa 8 chilometri con 30 minuti di autonomia.
È lo stesso Ruocco a spiegare i momenti salienti dell’operazione: «Sono stati due anni di duro lavoro con l’obiettivo di superare i limiti posti dalla tecnologia con tante prove di telemetria. Finora solo i droni militari avevano raggiunto tali numeri e probabilmente nessun velivolo civile a carattere ludico, utilizzato per le riprese, ha percorso queste distanze e toccato tali altezze. Ho condiviso le mie speranze e le mie delusioni con l’intera squadra dalla Mekanè, con mia moglie Giusy Cella che ha appoggiato in pieno i miei studi per questo progetto».
Per il futuro Ruocco ha già in programma una collaborazione con un’associazione di volontariato: l’idea è quella di utilizzare il drone per motivi sociali, come la salvaguardia del territorio, la ricerca di persone scomparse in aree impervie con l’utilizzo delle telecamere termiche; perfino trasportare un kit di primo soccorso e defibrillatori in zone inaccessibili.
Sergio Pinto
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