Droga nascosta nel muro della scuola

Trovata dalla polizia nella zona orientale. A Nisida l’accoltellatore del “Genovesi”

Fa un certo effetto, dopo gli ultimi tragici episodi di violenza avvenuti all’interno dell’istituto “Genovesi” dove lunedì un ragazzino di appena 16 anni ha accoltellato un suo coetaneo per futili motivi, venire a sapere che in un’altra scuola, nel pomeriggio di mercoledì, gli agenti delle Volanti e quelli della Squadra Mobile, in seguito a una segnalazione arrivata al 112, hanno trovato, in un nascondiglio ricreato nel muro perimetrale esterno, droga e coltelli.

Per la precisione, i poliziotti hanno rinvenuto alcuni grammi di hashish, tre coltelli da cucina, un rotolo di pellicola cellophane e uno di carta stagnola, un bilancino di precisione e una tanica vuota. Un piccolo arsenale illegale che è stato immediatamente sequestrato e posto a disposizione degli inquirenti che ora stanno lavorando per cercare di risalire alla mano che ha nascosto tali oggetti nell’anfratto.

Intanto proprio Giovanni, il 16enne residente a Pontecagnano Faiano che lunedì mattina, dopo un alterco con un suo compagno di scuola, si è scagliato contro di lui colpendolo con due fendenti alla gola e al torace rischiando di ucciderlo, è stato trasferito al carcere minorile di Nisida. Dopo l’interrogatorio avvenuto ieri davanti al gip del Tribunale per i minori di Salerno, Maria Rosaria Minutolo, il giudice ha optato per la pena più aspra. Non appena la convalida del fermo per il 16enne è stata confermata l’avvocato di fiducia Loredana Masuccio, ha sbottato: «È una misura estremamente afflittiva – ha affermato – il ragazzo è sconvolto e chiede sempre informazioni sullo stato di salute del compagno», così come aveva fatto sapere anche la mamma del ragazzo. Il legale del giovane aggressore ha annunciato per questo il ricorso al Riesame.

Intanto migliorano le condizioni del 16enne finito lunedì mattina al pronto soccorso in codice rosso per i fendenti ricevuti dal compagno nel corridoio della sua scuola. Dopo il delicato intervento subito, il ragazzo è ancora tenuto sotto stretta osservazione dai medici del “Ruggi” nel reparto di Rianimazione.

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