Droga killer: trovata morta nella sua casa

La vittima, madre di un bimbo, trovata morta nella sua casa. Sospetta overdose in via Caravita. L’allarme di amici e familiari dopo i vani tentativi di contattare la donna

SALERNO. Il suo corpo era riverso a terra, privo di vita. Tutt’intorno i segni di un disagio che probabilmente andava avanti da tempo e non era riuscita a superare. E’ stata trovata così S. M., una giovane mamma trentenne di Salerno, morta probabilmente a causa di un’overdose.

La tragica scoperta è stata fatta ieri sera, intorno alle 17.30. Ad avvertire i soccorsi sono stati alcuni amici e familiari della giovane che non avevano sue notizie. Avevano provato a contattarla, sia telefonicamente che bussando al citofono dello stabile di via Prospero Caravita - nella zona di via Settimio Mobilio - dove abitava, ma senza avere alcuna risposta. Così si sono preoccupati e hanno avvertito il 113.

Sul posto sono giunti gli agenti della polizia e i mezzi di soccorso. La porta era chiusa dall’interno e non vi erano segni di infrazione alcuna. Quando i poliziotti sono entrati all’interno dell’appartamento la trent’enne era giá morta, probabilmente da diverse ore. Poco distante da lei una siringa e un laccio emostatico, che sembrano lasciare pochi dubbi sulla morte. Sul posto è giunto anche il medico legale della Procura della Repubblica presso il tribunale di Salerno, che ha aperto un’inchiesta sull’accaduto. Per gli inquirenti la morte, quasi certamente, dovrebbe essere stata causata da un’overdose. La preoccupazione è che si possa anche essere trattato di una dose di droga tagliata male. La certezza si avrá solo all’esito degli esami disposti dai magistrati e, nel caso, dalle conclusioni dell’eventuale esame autoptico. Al momento il pm non ha ancora disposto se procedere o meno all’autopsia.

Gli agenti intervenuti nella casa hanno anche proceduto a sequestrare la siringa e il laccio emostatico, per ulteriori accertamenti e per capire se vi siano o meno tracce di sostanza stupefacente e, nel caso, di quale tipo.

La ragazza, nata nel 1980, era stata spostata e da questa relazione aveva avuto un figlio. L’ex marito si trovava all’estero per lavoro quando è stato avvertito dalla polizia del tragico accaduto. Il minore, invece, era fortunatamente presso alcuni familiari in quel momento ed è stato a loro affidato in attesa anche del ritorno del padre.

Un appartamento in evidente «stato di incuria», lo definiscono gli agenti. Segno, forse, di un malessere diffuso che ormai andava avanti da tempo.

Ovviamente ora si attende l’esito degli esami per appurare con esattezza cos’è accaduto. Successivamente sará disposta la riconsegna della salma ai familiari per il rito funebre.



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