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Droga e sesso in costiera Amalfitana: donna di Ravello nei guai

Spacciava in casa, condanna anche in Appello per una ventiduenne

RAVELLO. Droga e sesso in Costiera amalfitana. Sconto in Appello a una ragazza che si prostituiva e spacciava crack durante gli incontri. E. M., 22 anni, difesa dall’avvocato Carlo Di Ruocco, è stata condannata a un anno di reclusione (pena sospesa). La sentenza, che ha rideterminato quella di primo grado di 1 anno e 4 mesi, è stata emessa giovedì dai giudici di Salerno.

La donna fu coinvolta in un’inchiesta della Dda di Salerno su un giro di prostituzione che si estendeva fino ad Agerola e Gragnano, nel Napoletano. Tredici sono le persone che furono interessate dal provvedimento dell’Antimafia di Salerno. Tra questi alcuni clienti delle donnine della Costiera. Uno, in particolare, assolto in primo grado, scoperte le tresche con le prostitute, negò gli appuntamenti di sesso e rispondeva solo di favoreggiamento. Nel giro anche un trentacinquenne che, secondo l’accusa, faceva prostituire la sorella disabile e la compagna. Un intreccio di storie di sfruttamento anche di consanguinei che fece molto scalpore.

La giovane donna di Ravello era uno dei perni del giro di spaccio. L’Antimafia ha sostenuto durante il processo che la donna, insieme a un cinquantenne di Gragnano, avevano organizzato un lucroso giro a luci rosse tra Amalfi e l’Agro nocerino sarnese. Secondo la procura i due avrebbero poi utilizzato gli incassi della prostituzione per acquistare numerose dosi di droga sintetica, in parte consumata in proprio, in parte rivenduta ai clienti nel corso dei rapporti sessuali. La prostituzione, quindi, era il sistema per foraggiare l’acquisto e la vendita di stupefacenti che sarebbe stata consumata anche durante gli incontri di sesso a pagamento.

Per la donna di Ravello adesso c’è stata anche la condanna in Appello.

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