Il processo

Droga e armi clandestine. A giudizio il killer di Fratte

Roberto Esposito accusato di spaccio insieme alla vittima Antonio Procida. Tra gli imputati anche Antonio Noschese, alias “Pupatella”, e altre sei persone

SALERNO. Dovranno affrontare un nuovo processo Antonio Noschese, alias “pupatella”, e Roberto Esposito, quest’ultimo già rinviato a giudizio per il duplice omicidio di Fratte in cui furono uccisi, nel maggio dello scorso anno, Antonio Procida e Angelo Rinaldi. Ieri il giudice dell’udienza preliminare Piero Indinnimeo ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero Rocco Alfano per loro e altre sei persone, con accuse che vanno dallo spaccio di cocaina alla detenzione di armi clandestine.

Con Esposito e Noschese vanno a processo anche Fabio Quagliariello e la madre Annunziata Cirillo (entrambi residenti nell’Avellinese), i salernitani Fabio e Roberto De Martino, Enrico Memoli di Cava de’ Tirreni e Gennaro Caracciolo di Salerno. Stralciata invece, per un difetto di notifica, la posizione di Giuseppe Esposito, originario di Nocera Inferiore ma residente a Salerno. A lui la Procura contesta di aver partecipato nel luglio del 2012, insieme a Roberto Esposito ed Enrico Memoli, alla cessione di una pistola a una persona che la polizia non è riuscita a identificare e che avrebbe pagato cinquanta euro a Memoli (ritenuto intermediario dello scambio) e altri duecento a Roberto Esposito. Quest’ultimo è inoltre accusato di due episodi di spaccio di cocaina, avvenuti a Ogliara nell’agosto del 2012. Esposito si sarebbe occupato del confezionamento della droga, Fabio e Roberto De Martino avrebbero procacciato gli acquirenti e il secondo avrebbe anche provveduto alla consegna. Secondo gli inquirenti all’affare avrebbe partecipato anche Antonio Procida, che Esposito è accusato di aver ucciso tre anni dopo per vendicare l’affronto subìto dall’ex boss Matteo Vaccaro durante un litigio sull’affissione dei manifesti elettorali. Il processo per l’omicidio inizierà a fine mese e vede imputati oltre a esposito e Matteo Vaccaro il figlio di quest’ultimo, Guido.

Nel processo disposto ieri, e che prenderà il via dicembre, Noschese è invece imputato per aver venduto ad Annunziata Cirillo, tramite il figlio Fabio Quagliariello, un quantitativo imprecisato di sostanza stupefacente, di cui non è stato possibile individuare la tipologia. Risponde invece di riciclaggio e violazione della legge sulle armi Gennaro Caracciolo, che avrebbe acquistato, o comunque ricevuto, una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa completa di caricatore con quindici cartucce, e che l’avrebbe poi ceduta a tale Vincenzo Macellaro, finito agli arresti dopo che l’arma fu trovata e sequestrata nel suo appartamento.

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