Droga dietro la chiesa, sospese le attività

A Gromola la denuncia del parroco: «Non possiamo far correre rischi ai bambini, ho fermato anche il catechismo»

CAPACCIO. «È impensabile che un bambino si rechi a scuola o in chiesa e se ne torni a casa con l’Aids». La denuncia è di don Giuseppe Sette, parroco, da circa due anni, della chiesa di Santa Maria Goretti di Gromola e della “Divina Provvidenza” di Ponte Barizzo. Il sacerdote pone l’attenzione su un grave problema che sta preoccupando, e non poco, i residenti e, in modo particolare, le mamme dei bambini che frequentano le attività parrocchiali.

Qualche giorno fa, nella parte retrostante alla chiesa di Gromola, situata nel centro urbano, sono state ritrovate delle siringhe utilizzate da tossicodipendenti e abbandonate nell’area. Le stesse su segnalazione di don Giuseppe sono state poi prelevate dal personale della polizia locale, diretto dal capitano Natale Carotenuto. Una situazione di degrado e di pericolosità, considerato anche la presenza di bottiglie di vetro rotte, a seguito della quale don Giuseppe ha deciso di sospendere tutte le attività effettuate in parrocchia, compreso il catechismo per i bambini. «Le attività sono state ufficialmente sospese – spiega don Giuseppe - e riprenderemo quando sarà visibile e si concretizzerà un’attenzione maggiore da parte di tutti, anche dei cittadini stessi che, a volte, passano e per paura fanno finta di non vedere e non denunciano. È necessaria un’attenzione generale per questo territorio, i cittadini hanno il diritto di stare tranquilli».

Don Giuseppe tiene a sottolineare che il luogo dove è avvenuto il ritrovamento delle siringhe «non è isolato ed è adiacente ad una strada principale che collega Gromola con Capaccio scalo, è un luogo di passaggio per persone disabili e dove le mamme accompagnano i bambini. Pertanto, non si faccia l’errore di considerarlo isolato, oltre tutto è un’area di incontro e di gioco per i ragazzi. I residenti chiedono di poter vivere la contrada. Questo è l’unico spazio e non è così esteso da essere un problema per le attività di pulizia e di sicurezza. Un’attenzione all’ambiente che diventi attenzione per l’uomo, questo chiediamo uno spazio che ci aiuti ad essere cittadini».

I residenti chiedono una riqualificazione generale della borgata con interventi di pulizia periodici nel centro urbano interessato dalla presenza di rifiuti, soprattutto bottiglie vuote di alcolici, sparsi un po’ dovunque, anche nei pressi delle scuole e dell’ufficio postale. «Una situazione che dimostra – conclude don Giuseppe – che questo territorio è diventato terra di tutti, dove ognuno lo vive liberamente anche compiendo attività illecite. Una situazione che si protrae da tempo, visibile agli occhi di tutti, ora non si può tollerare. Facciamo fatica a lavorare con i bambini, le mamme hanno paura, non possono vivere con l’ansia che un figlio si tagli con una bottiglia o assista a scambi di sostanze stupefacenti o si punga con una siringa. Le unità a disposizione delle forze dell’ordine purtroppo sono poche ma andrebbero intensificati i controlli per garantire una maggiore serenità».

E proprio per discutere del problema, ieri alle 20,30 in piazza a Gromola si è tenuta una riunione organizzata dalla mamme sulla sicurezza e sorveglianza del borgo, in seguito al ritrovamento di siringhe accanto ai muri della chiesa. «È il momento di dire basta alla cecità. Chiediamo – affermano le mamme - controllo e sicurezza per i nostri figli e anche per noi stessi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA