Droga, chiesto il processo per 17 giovani

Spacciavano anche ecstasy e l’allucinogena ketamina. Tra gli imputati Carmine Ferraiolo, ferito in un agguato a Pastena

Non solo hashish e marijuana, ma pure cocaina, ecstasy e l’allucinogena ketamina, in un giro di spaccio che annoverava clienti anche giovanissimi e per il quale 17 salernitani rischiano adesso il processo. Un traffico di droga su cui il sostituto procuratore Katia Cardillo ha chiuso il cerchio delle indagini formulando una richiesta di rinvio a giudizio che sarà discussa il 7 gennaio davanti al gup Dolores Zarone. Per due degli imputati (il 29enne Alfredo Criscuolo e il 26enne Giuseppe Malangone) l’accusa è di aver venduto le sintetiche ecstasy e ketamina, un potente anestetico che in certe dosi dà effetti psichedelici. Lo smercio di cocaina è contestato a sette persone: oltre ad Alfredo Criscuolo e Giuseppe Malangone, il 30enne Simone Camera (accusato di aver venduto la polvere bianca anche a un minorenne) il 33enne Ivan Grotti, il 23enne Antonio Castellano, il 26enne Gabriele Malangone e Carmine Ferraiolo, il 22enne che nel marzo del 2013 fu ferito a colpi di pistola nel piazzale del distributore di benzina di via Rocco Cocchia a Pastena. Un agguato per il quale è stato condannato in abbreviato a sei anni l’allora minorenne R.B. e che gli inquirenti hanno ricondotto a una guerra per le piazze di spaccio, che vedeva il gruppo di Ferraiolo contrapporsi a quello del rione Petrosino.

Rispondono di spaccio di droghe leggere (hashish o marijuana) gli altri imputati che subito dopo l’Epifania compariranno davanti al giudice dell’udienza preliminare: il 32enne Daniele Palumbo di Capriglia, il 26enne Francesco Chirico e il 34enne Alessandro Petrone entrambi di Ascea, il 28enne Mirko Telese di Mercato San Severino, il 37enne Carlo Zita di Vieti, la 30enne Nadia D’Agostino di Montoro, e i salernitani Massimiliano Acampa di 27 anni Roberto Consiglio di 34, Alfredo Proverbio di 24 e il 36enne Emilio Ciaglia, già condannato lo scorso luglio a 9 anni e mezzo al termine del rito abbreviato sul sodalizio guidato da Ugo Corsini.

Gli episodi contestati risalgono in gran parte alla prima metà del 2011, ma le indagini sono proseguite fino al 2013, quando per alcuni dei coinvolti fu disposto l’obbligo di dimora e Acampa finì agli arresti perché durante la perquisizione nel suo appartamento i carabinieri trovarono mezzo chilo di marjiuana. L’operazione nacque da un’indagine costola della precedente “Mary one”, che aveva portato allo scoperto un fiorente giro di spaccio tra Salerno e la Valle dell’Irno e per la quale sono già arrivate le prima pronunce e una lunga lista di patteggiamenti. Ora anche questo secondo “filone” arriva al giudice dell’udienza preliminare, davanti al quale si confronteranno tra otto giorni il pm Cardillo e il collegio dei difensori, tra cui Ivan Nigro, Bianca De Concilio e Michele Tedesco.

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