LA SENTENZA

Droga a Salerno, sette anni a “zio” Ciro Marigliano

Passa la linea della lieve entità: pene minime alle “teste calde” che spacciavano in nome del vecchio boss

SALERNO - Quella di “zio Ciro”, alias Ciro Marigliano, 62 anni, ultimo esponente di una criminalità organizzata che si radicava nel clan Panella-D'Agostino, era solo un gruppo, senza capi promotori, che cedeva droghe leggere. Cade l’aggravante dell’associazione grave e passa la linea della “lieve entità” nella sentenza emessa ieri dai giudici della Terza sezione penale del Tribunale di Salerno, presidente Vincenzo Ferrara. Marigliano, ritenuto il riferimento di una trentina di spacciatori, è stato condannato a 7 anni e 6 mesi di reclusione, rispetto ai 25 anni richiesti dal pm Marco Colamonaci.

Pena ridimensionata anche per l’altro promotore, Santo Pecoraro, che è stato condannato a cinque anni di carcere (la richiesta del pm era di 20 anni). Le sentenze di ieri è relativa al blitz della Squadra Mobile di quattro anni fa, a novembre. I giudici hanno condannato, inoltre, Fabio Argento (4 anni e 6 mesi), Claudio Maisto (6 anni), Stefano Maisto (4 anni), Marco Natella (3 anni e 4 mesi), Emanuele Passaro (3 anni e 7 mesi), Antonio Pecoraro (7 anni), Gennaro Pecoraro (3 anni), Giuseppe Pietrofesa (5 anni e 6 mesi), Carmela Scaramella (1 anno e 6 mesi), Giuseppina Spisso (2 anni) e Vincenzo Spisso (2 anni e 6 mesi).

Massimiliano Lanzotto

L'ARTICOLO COMPLETO SUL GIORNALE IN EDICOLA OGGI