il provvedimento del riesame 

Droga a Capaccio, Giancarlo Russo va ai domiciliari

CAPACCIO. Lascia il carcere e va agli arresto domiciliari Giancarlo Russo, tra i principali indagati per uno spaccio di droga che dal quartier generale di Capaccio si allungava fino al lungomare di...

CAPACCIO. Lascia il carcere e va agli arresto domiciliari Giancarlo Russo, tra i principali indagati per uno spaccio di droga che dal quartier generale di Capaccio si allungava fino al lungomare di Agropoli e a Vallo della Lucania. Dal suo arresto nel giugno del 2015, per una serie di attentati a un autolavaggio di Licinella, era nata l’indagine “New family” che lo scorso 30 giugno aveva condotto a dodici arresti. Ieri il Tribunale del Riesame ha però accolto il ricorso dei difensori Nicola Naponiello e Pierlugi Spadafora e ha disposto per Giancarlo Russo la concessione dei domiciliari. Resta in carcere il padre Umberto, con alle spalle una militanza nella Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo, che aveva preso le redini del giro di spaccio quando il figlio era stato arrestato per i raid incendiari all’autolavaggio. I giudici del Riesame hanno tuttavia ritenuto insussistente pure nei suoi confronti l’accusa di associazione per delinquere formulata dalla Direzione distrettuale antimafia. Decisione analoga è stata assunta per Marco Di Mieri, mentre a lasciare il carcere è pure Marco Grimaldi, ritenuto il contabile del gruppo.
Le indagini dei carabinieri hanno documentato l’esistenza di un sodalizio che dal settembre del 2015 al gennaio successivo avrebbe acquistato dai grossisti napoletani due chili di cocaina per un corrispettivo di 100mila euro. Umberto Russo, subito dopo l’arresto del figlio, si era messo in movimento per riorganizzare la rete criminale e saldare il debito di 50mila euro maturato per precedenti acquisti di cocaina. Era lui, secondo gli inquirenti, a gestire il traffico di stupefacenti, decidendo percentuali di taglio, prezzi e spacciatori. (c.d.m.)
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