Dramma Paif e Termopaif Confermati i licenziamenti

Messa in liquidazione della storica azienda col taglio complessivo di 50 operai La fumata nerain prefettura: fissata per stamane l’assemblea dei lavoratori

Era l’estrema speranza per salvare uno storico gruppo aziendale battipagliese, ma la riunione di ieri in prefettura ha probabilmente rappresentato solo l’estremo saluto alla Paif e alla Termopaif. L’incontro voluto dal commissario straordinario Ruffo, cui hanno preso parte il prefetto Gerarda Maria Pantalone, la proprietà del gruppo rappresentata da Rosario Pastena e i sindacati (Carmine Palma, Giuseppe Citro, Giovanni Bertolini e Bruno Carucci come rsu, Carmine Bevilacqua della Cisl, Giovanni Berritto della Cgil, Alessandro Antoniello della Uil), ha in sostanza confermato il drammatico destino delle due aziende. La speranza dei sindacati, che sembrava aver trovato il parere favorevole pure della proprietà, era di applicare un ridimensionamento dell’organico delle due aziende pur di salvarne il futuro. Ieri, invece, è stato confermato che si provvederà alla messa in liquidazione della Paif, con il conseguente licenziamento di 31 lavoratori, e al ridimensionamento estremo della Termopaif, che dovrebbe passare da 53 a 25 (o 22) unità. Con l’unica promessa che in futuro si potrebbe provvedere all’assunzione in Termopaif di almeno una parte dei licenziati alla Paif. D’altra parte la bocciatura da parte del Tribunale di Salerno dei piani di concordato stilati da Paif e Termopaif, a cause delle poche garanzie presentate a sostegno, aveva chiuso definitivamente le porte ad ogni appianamento già tre mesi fa.

I consulenti delle due aziende stanno preparando due piani che saranno depositati nei prossimi giorni. I progetti sono differenti per le due aziende. Per la Paif, infatti, sarà preparato un concordato liquidatorio e, se questo sarà accolto favorevolmente dal Tribunale, l’azienda andrà definitivamente in liquidazione cessando la propria attività. Per quanto concerne la Termopaif, invece, sarà predisposto un piano concordato di continuità, con tanto di ridimensionamento. In caso di approvazione da parte del Tribunale, si dovrebbe salvare quel che resta della Termopaif.

I lavoratori, presenti ieri in presidio dinanzi alla Prefettura hanno fatto sapere di non voler sposare la linea stabilità dalla proprietà. Oggi, alle 9, dipendenti di Paif e Termopaif si riuniranno in assemblea straordinaria per concordare le prossime iniziative. «Siamo al paradosso – ha affermato Palma – la proprietà vuole chiudere la Paif e ridimensionare la Termopaif, con il licenziamento di decine di unità, con l’unica promessa di una riassunzione futura per qualche lavoratore. Decideremo insieme cosa fare nel corso di un’assemblea». La politica, silenziosa per mesi sulla vicenda, ha partorito un’interrogazione presentata dal consigliere regionale Donato Pica, che è tornato a chiedere il riconoscimento della Piana del Sele quale area industriale di crisi.

Francesco Piccolo

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