Dp, Ragosta con gli uscenti per organizzare il partito

Il deputato salernitano nel pool degli ex parlamentari Pd per decidere la strategia Il gruppo a Palazzo di città aderisce «senza tradire il governo del sindaco Napoli»

«La settimana prossima, a Roma, si riuniranno i deputati e i senatori che hanno aderito al movimento per discutere dell’organizzazione da darci sui territori». Lo ha annunciato il parlamentare Michele Ragosta ieri mattina nel corso della conferenza stampa, a Palazzo di Città, di adesione del gruppo Davvero - Verdi al neonato Artico 1 – Democratici e Progressisti. Una notizia, questa, che ha due significati importanti. Il primo è che il movimento inizia a darsi una connotazione partitica costruendo una rete nei territori; l’altra è che a decidere saranno i parlamentari fuoriusciti dal Partito democratico. E questo, tradotto, significa che a Salerno Ragosta avrà un ruolo di primo piano nell’organizzazione. Certo c’è chi come Andrea De Simone si è già portato avanti nel lavoro aprendo il primo circola a Penta o chi, come Federico Conte, che a Eboli e non solo, ha già raccolto tantissime adesioni. Ma è chiaro che dalle stanze romane, saranno i parlamentari a coordinare l’azione sui territori malgrado, nella provincia di Salerno, chi ha aderito a Dp, lo ha fatto sotto l’ala protettiva dei vari D’Attore, Scotto, D’Alema e giù declinando tutti gli altri alfieri.

Intanto a Palazzo di Città i due consiglieri (Antonio Carbonaro e Peppe Ventura) e l’assessore Mariarita Giordano hanno aderito a Dp «senza però far sparire il nostro “marchio” di Davvero Verdi – commenta Ragosta – Questo per rivendicare anche l’importanza dei temi ambientali che devono essere uno dei pilastri del nuovo movimento». Ribadita anche la fedeltà alla maggioranza del sindaco Napoli, «abbiamo scelto di stare in coalizione sulla base di un programma condiviso – commenta Ragosta – dunque rispetteremo l’accordo e continueremo l’impegno a sostegno dell’azione di governo della città». Del resto, il Partito democratico a Palazzo di Città, non c’è e dunque tutta la discussione sarebbe se stare o no con i deluchiani. Ma poi «noi siamo un movimento che punta a costruire un centrosinistra alternativo – chiosa il parlamentare – Il nostro interlocutore naturale è il Pd e quindi immaginare un governo progressista, a Salerno come al governo del Paese, senza il Pd significa voler destinare il movimento a fare l’opposizione in eterno. Credo che il Pd debba cambiare rotta oltre che segretario, e spero si possa ricucire un rapporto di collaborazione». Come? «Se dovesse vincere nuovamente Renzi, molti sono già pronti a andare via» e a guardare, così come fa Ragosta, al progetto dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, «auspicando che possa mettere insieme tutte le forze di sinistra».

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