«Dovete vivere una Pasqua di speranza»

Il messaggio ai fedeli del comprensorio diffuso dal vescovo della diocesi Giuseppe Giudice

Il silenzio che diventa gioia, esplosione di speranza, da «non farsi rubare», nel giorno di Pasqua. È questo il senso della meditazione sul sabato santo, augurio a sperare nella resurrezione pasquale, del vescovo della diocesi Nocera-Sarno monsignor Giuseppe Giudice.

«Il silenzio, se lo si sa ascoltare con il cuore, diventa lo sfondo per la lettura di ogni vicenda personale. Succede come quando un amore finisce, un’amicizia si lacera, un paese si lascia, sopraggiunge una malattia e una persona cara non c’è più. È Sabato santo e tu cerchi di ricucire i dettagli, di capire, di rielaborare. Come proiettati su uno schermo, ritornano alla mente i giorni della gioia, i momenti incomprensibili della passione. Ora il silenzio avvolge ogni cosa».

Ma non sei solo precisa il vescovo: «La Chiesa ti è ancora compagna. Si fa speranza nel tuo dolore e, mentre ogni cosa sembra scrivere la parola fine, avverti che tutto sta per ricominciare. Si sente, nelle fibre più nascoste dell’essere, che non tutto può essere già finito. C’è qualcosa o Qualcuno che induce ancora a sperare. E il dolore diventa amico, perché ti fa piccolo e ti incammina verso il Regno, più povero e più semplice. Il Sabato santo diventa il giorno in cui impari a sperare».

«Vivere il Mistero pasquale – continua la meditazione – significa accettare le ore buie, le giornate amare, le incomprensioni, le sconfitte. È saper scorgere nel dolore concreto un inverno fecondo, che cammina verso primavere impazzite di fiori».

Salvatore D’Angelo

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