«Dove sono i soldi della Tarsu?»

Petrone (Rifondazione) ribalta le accuse sull’amministrazione cittadina

La Tarsu rischia di essere una pesante spada di Damocle sulla torre del municipio. Dopo la lettera di Adiconsum e le polemiche in consiglio, giunge l’attacco di Rifondazione.

Ieri mattina, il partito ha tenuto una conferenza nella sede di via Gramsci. Cucco Petrone ha rivelato che «siamo rimasti attoniti di fronte agli attacchi del sindaco a Cecilia Francese in consiglio. Santomauro ha detto che le delibere erano oscene, invitando i consiglieri a non votare perché erano state presentate da persone incapaci che truffano i cittadini ed istigano all’evasione fiscale. Noi ci siamo presi la briga di controllare. Innanzitutto Adiconsum non ha capito che il vizio di incompetenza dell’organo deliberante, la giunta anziché il consiglio, sussiste perché la delibera con cui è stata aumentata la Tarsu ha riorganizzato il servizio. E questo è compito esclusivo del consiglio». Ma il sussulto è sui numeri. «Sul manifesto “La verità sulla Tarsu”, Santomauro ha scritto che doveva coprire i costi dello smaltimento rifiuti con la Tarsu. È vero, ma ha parlato di 8,7 milioni di euro per il contratto di Alba e 3 milioni per i conferimenti in discarica. Falso, perché Alba ha chiesto 7,6 milioni di euro comprensivi anche del porta a porta su tutto il territorio e il Conai ha valuto 2,3 milioni per lo smaltimento in discarica. Dunque i numeri sono stati gonfiatidi un milione e 800mila euro. Dove sono finiti questi soldi? I truffatori non siamo noi, chiederemo all’amministrazione di rivedere le tariffe in autotutela o agiremo presso la magistratura».(f.p.)

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