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Dossier ai giudici del Consiglio di Stato su piazza Cavour

E’ ancora braccio di ferro su piazza Cavour. Il gruppo Figli delle Chiancarelle, tramite gli avvocati Gaetano D’Emma e Stefania Marchese, ha depositato presso la sesta sezione del Consiglio di Stato,...

E’ ancora braccio di ferro su piazza Cavour. Il gruppo Figli delle Chiancarelle, tramite gli avvocati Gaetano D’Emma e Stefania Marchese, ha depositato presso la sesta sezione del Consiglio di Stato, una memoria di costituzione e replica sul ricorso proposto da Andreozzi costruzioni, ritenuto inammissibile, improcedibile ed infondato. Gli attivisti del gruppo nato su Facebook, ricordano ai giudici ed alla ditta che dovrebbe realizzare un parcheggio interrato sul lungomare, che gli ostacoli all’intervento non derivano solo da un vincolo paesaggistico, quanto soprattutto da un vincolo culturale indiretto che sembra essere stato ignorato. I legali rimarcano il fatto che «a gara già espletata, ad aggiudicatario già individuato, è emerso inconfutabilmente che l’area di incidenza è vincolata per i profili paesaggistici. Il procedimento di aggiudica, dunque, resta radicalmente inficiato dalla mancata acquisizione in seno alla conferenza dei servizi del necessario ed indefettibile assenso paesaggistico». A questo vincolo, si è poi aggiunto il vincolo culturale indiretto, dunque «è evidente che il progetto non possa essere modificato, pena l’inammissibile elusione della stessa procedura ad evidenza pubblica e dei principi ad essa sottesi». Nella memoria si sottolinea anche il ruolo della Soprintendenza, che ha fatto dietrofront, dichiarando l’intervento compatibile con il vincolo paesaggistico. Ma altra cosa, spiegano, è il vincolo culturale indiretto, che «non tutela soltanto la prospettiva o la luce del bene culturale, ma anche “le condizioni di ambiente e di decoro” dello stesso». Secondo i legali dei Figli delle Chiancarelle, in un’area come quella di piazza Cavour, anche in base al Ddr 1816/2013, sono consentiti solo «interventi di manutenzione dell’esistente; la realizzazione di opere modeste che - non emergenti dagli attuali piani di calpestio di piazza Cavour - non siano comunque tali da pregiudicare la destinazione di giardino sul mare, ovvero da impedire o comunque condizionare l’impianto del verde».

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