l'emergenza

Doppio stupro a Vallo della Lucania, anatema del vescovo

Monsignor Miniero: «Un fatto atroce che deve essere condannato. Ma ora siamo vicini alle famiglie»

VALLO DELLA LUCANIA. «Quello avvenuto a Vallo della Lucania è un fatto atroce, di una violenza inaudita, che deve essere condannato. Ci siamo abituati a episodi di questo genere e ciò è assolutamente negativo, perché non ci si può abituare al male di una persona, a ciò che assoggetta l’altro essere umano a una logica di piacere tesa al raggiungimento di un obiettivo personale. Non ci si può abituare: bisogna lottare e, nello stesso tempo, smascherare ogni logica del genere che mira ad asservire l’uomo all’uomo».

È duro il commento del vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, monsignor Ciro Miniero, sull’episodio di violenza sessuale ai danni di una ragazzina di 16 anni da un ragazzo di 19 che, facendosi credere un amico, ha abusato di lei. La violenza è avvenuta nella notte fra sabato e domenica, a conclusione di una festa privata organizzata per festeggiare un compleanno di 18 anni.

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«Oggi i giovani sono l’elemento vulnerabile della nostra società – tuona il vescovo Miniero – Noi adulti dobbiamo prestare più attenzione: accoglierli con più affetto e sentirli più vicini. Qui a Vallo viviamo il clima di tutta l’Italia e di tutta l’Europa, un clima di abbassamento dei valori. L’uomo non è più posto al centro dell’universo: non gli si riconoscono più il diritto alla vita , il bene dell’esistenza, anche in quella dolorosa. L’umanità diventa un oggetto e la diretta conseguenza di ciò è la violenza. E ogni gesto di violenza è da condannare, sempre e ovunque».

«Dobbiamo lavorare – aggiunge il vescovo – affinché simili episodi non avvengano».

Sotto choc per l’episodio l’intera comunità vallese che non riesce a credere che questo terribile episodio sia avvenuto proprio a Vallo, una cittadina tranquilla, una piccola comunità fatta di gente umile e perbene.

Tanti i messaggi di solidarietà e le dimostrazioni di affetto rivolte in queste ore alla giovane fanciulla violata, che ancora stenta a credere che sia accaduto proprio a lei.

Una ferita difficile da rimarginare, il rimpianto di non aver potuto scegliere, il dolore per qualcosa di non voluto, di non desiderato e la rabbia nutrita nei confronti di chi considerava un amico.

«I giovani sono portatori di valori e di bene e tantissimi qui a Vallo portano nel cuore la gioia del futuro, un futuro che costruiscono con spirito di sacrificio» ha aggiunto il vescovo.

Il vescovo Miniero si è poi rivolto alle due famiglie colpite dal grande dolore per quanto accaduto: «le parole non possono dare molto sollievo perché si tratta di sofferenze atroci sia per la famiglia della vittima, sia per quella del ragazzo di 19 anni. Provate a sentire la forza e il calore di quanti vogliono il bene e lo vogliono con tutta l’energia e vedrete che non vi sentirete soli».