arte e fede

Dopo la Natività, il presepe mette in scena la Passione

Per i cultori e gli appassionati del presepe, la rappresentazione plastica della Passione di Cristo è un ideale prosieguo del più classico allestimento natalizio. Nascono così gli originali “presepi...

Per i cultori e gli appassionati del presepe, la rappresentazione plastica della Passione di Cristo è un ideale prosieguo del più classico allestimento natalizio. Nascono così gli originali “presepi pasquali” dell’artista di Scafati Francesco Iuliano. È il caso delle tre scene, per altrettanti diorami (con fondali dipinti): La Crocifissione, La Flagellazione, Il Cristo con la Veronica. Ciascun gruppo è collocato in una scarabattola e misura 70x70 centimetri. In particolare nella scena della morte in croce, sul fondale si staglia dipinta Gerusalemme, con le mura della città vecchia. Davanti c’è il monte Calvario con i pastori del Cristo in croce, i due ladroni, la Madonna, Maddalena e i centurioni.
Noto come pittore d’arte contemporanea, per la sua passione presepiale Iuliano torna al figurativo, dipingendo grandi fondali che fungono da scenografia. È il caso di una scena colossale che ora occupa un’intera parete della sagrestia della chiesa della Madonna del Buonconsiglio, a Torre del Greco. «In questo caso – spiega l’artista – ho dipinto il fondale, un muro di quasi tre metri per due. A realizzare i pastori ed il Cristo in croce in stile Settecento napoletano è stato invece Aniello D’Antonio».
Colonna portante dell’Associazione Amici del Presepe è un altro salernitano, il professor Francesco Paolo D’Auria che ha trasformato la sua casa della zona orientale di Salerno in un piccolo museo del presepe. È lui a spiegare la filosofia del presepe di Pasqua: «Sono ricostruzioni molto intense, che ruotano intorno agli ultimi momenti della vita di Gesù: dal Cenacolo alle ore di dolore nell’orto del Getsemani, dalla Flagellazione all’incoronazione di spine, dalla Crocifissione alla Risurrezione».
Paolo Romano
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