IL CASO

Donna tenta di ibernare la madre: litiga con la sorella in strada

E' successo a Bologna, sono intervenuti i Carabinieri

BOLOGNA - Lite in strada tra sorelle per ibernare la madre morta da tre giorni. E' quello che è successo ieri in una via semicentrale di Bologna, dove i carabinieri sono stati chiamati da alcuni passanti proprio perché era in corso un animato litigio tra due donne.

I militari hanno accertato che le due sono sorelle di nazionalità russa che vivono nel capoluogo emiliano e che la lite si era scatenata perché una voleva cremare il corpo della madre per poi portare le ceneri in patria, l'altra invece voleva ricorrere all'ibernazione. In Russia, infatti, c'è l'unica società che in Europa offre il servizio di ibernazione del corpo dopo il decesso.

I carabinieri sono andati nella casa delle due dove effettivamente hanno trovato il corpo della madre circondato, soprattutto nella zona della testa, da apposite sacche di ghiaccio. Nell'abitazione c'era il kit per l'ibernazione, compreso l'apposito sacco. Il Pm di turno, Roberto Ceroni, ha disposto il trasferimento del corpo al Dos (deposito osservazione salme), dove si è poi presentata una delle figlie per portare altro ghiaccio, perché - a suo dire - le celle frigorifere che custodiscono i corpi non sono sufficienti per l'ibernazione.

L'autorità giudiziaria, dimostrando buon senso, ha acconsentito all'aggiunta del ghiaccio, e rilascerà il nulla osta per riportare la salma in patria. A fornire l'ibernazione è la società KrioRus, peraltro accessibile anche ai cittadini italiani tramite un apposito servizio offerto da un'agenzia di pompe funebri di Mirandola, nel Modenese.

La crionica, ovvero l'ibernazione del corpo dopo il decesso, è un servizio che negli Stati Uniti è diffuso da tempo, mentre in Europa è possibile - appunto - solo grazie alla KrioRus. "Niente cimitero, niente cremazione - ha spiegato un paio di settimane fa in una intervista Filippo Polistena, il titolare delle pompe funebri di Mirandola -: il defunto riposa in una clinica. Un domani non si sa mai. Vent'anni fa non sapevamo tante cose, basti pensare ai passi da giganti fatti dall'informatica. Ma non è compito mio dire che cosa offrirà la scienza in futuro, io mi occupo solo della cura delle persone defunte". Dall'inizio dell'anno a fine luglio 16 persone hanno contattato Polistena: "Sono tre ad aver firmato il contratto, mentre altre due stanno gia' riposando in Russia".