Donna morta in ospedale Lunedì il giorno della svolta

Anna Passaro è deceduta a Natale dopo un mese e mezzo di agonia La Procura affiderà l’incarico di consulenza e fisserà la data dell’autopsia

AGROPOLI. Lunedì prossimo alle11 sarà ufficializzata la nomina del consulente tecnico d’ufficio a opera della Procura della Repubblica di Napoli e si conoscerà anche la data dell’esame autoptico che dovrà essere eseguito sul corpo di Anna Passaro, la cinquantaquattrenne originaria di Agropoli, morta alla vigilia di Natale all’ospedale “Cardarelli” di Napoli, dopo un calvario di quasi un mese e mezzo alla clinica Malzoni di Avellino. Un presunto caso di malasanità del quale si occupa il sostituto procuratore della Procura partenopea, dottoressa Daniela Varone, subentrata alla collega Maria Sofia Cozza, che ha coordinato, in un primo momento, le indagini.

Lunedì mattina dovrebbero conoscersi anche i nomi degli indagati: gli avvisi di garanzia dovrebbero giungere ai medici e ai paramedici che hanno avuto in cura la donna nella casa di cura avellinese. Tali nomi sono certamente contenuti nelle cartelle cliniche, sequestrate a seguito della denuncia delle due figlie della vittima: in esse dovrebbe essere scandito cronologicamente anche il calvario, lungo ben 37 giorni, vissuto dalla vittima. L’autopsia servirà a chiarire cosa è successo dal momento del ricovero a “Villa Platani” di Avellino a metà novembre e fino al 22 dicembre, quando Anna Passaro venne trasportata all’ospedale “Cardarelli” di Napoli, nel tentativo ultimo dei familiari di salvarle la vita.

«Chiediamo alla magistratura – evidenziano le figlie della donna – di fare luce sulla vicenda che ha visto protagonista nostra madre. Una serie di sofferenze da lei patite a causa, crediamo, di errori continuati nel tempo che l’hanno portata alla morte. Vogliamo giustizia. Si faccia chiarezza – concludono – affinché situazioni simili non accadano ad altre persone».

Al momento quello che si conosce della vicenda è che la donna è giunta alla clinica Malzoni il 15 novembre per sottoporsi a un intervento di asportazione dell’utero, che è stato compiuto il giorno successivo al ricovero. In seguito sono emerse una serie di complicazioni che hanno visto condurre la paziente in sala operatoria per altre quattro volte: sarebbero subentrate infezioni che i sanitari non sono riusciti mai a risolvere in maniera totale. I malesseri della donna, per tutti i 37 giorni di ricovero, erano costanti, tanto da condurla, a un certo punto in terapia intensiva, al fine di monitorarla costantemente. La speranza di risoluzione dei problemi di volta in volta emersi veniva puntualmente disattesa, tant’è che le due figlie della donna, già orfane di padre, hanno compiuto l’ultimo tentativo di trasferirla presso una struttura pubblica. La donna, il 22 dicembre, è giunta in ambulanza, in condizioni già disperate, al “Cardarelli” dove i primi esami diagnostici hanno riscontrato a suo carico una pericardite acuta. Il 24 dicembre mattina la donna è entrata in coma e nel pomeriggio è deceduta.

Andrea Passaro

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