Onlus “Amici della neurologia” 

Donato un puntatore oculare al reparto di Pediatria

Lì dove tacciono le istituzioni prende la parola il volontariato o, ancora meglio, le persone di buona volontà. Nel reparto di Pediatria del “Santa Maria dell’Olmo”, diretto dal primario Basilio...

Lì dove tacciono le istituzioni prende la parola il volontariato o, ancora meglio, le persone di buona volontà. Nel reparto di Pediatria del “Santa Maria dell’Olmo”, diretto dal primario Basilio Malamisura, l’associazione “Amici della neurologia pediatrica – Onlus” svolge un ruolo di supporto nell’assistenza ai piccoli pazienti, fornendo spesso anche strumenti diagnostici allo stesso reparto che, soprattutto in passato, ha sofferto per la penuria di fondi a disposizione delle strutture sanitarie pubbliche.
Oggi alle 12,30, alla presenza dei vertici dell’azienda universitaria ospedaliera “Ruggi D’Aragona” di cui il presidio di Cava fa parte, la onlus consegnerà un puntatore oculare ad una piccola paziente affetta da una sindrome neurologica rara (sindrome di Rett). Questa malattia neurologica prende il nome da Andreas Rett, il professore di origine austriaca che per primo la descrisse nel 1966. È congenita e si manifesta durante il secondo anno di vita. Interessa soprattutto il sesso femminile e colpisce un bambino su 10mila.
All’iniziativa potrebbero partecipare anche il dg del Ruggi Giuseppe Longo, il direttore sanitario aziendale Cosimo Maiorino ed il sindaco Vincenzo Servalli, in visita al presidio ospedaliero, anche per fare il punto sui problemi di cui soffre la struttura ospedaliera. Tra questi la carenza di personale, che comporta disagi non solo nell’assistenza quotidiana, ma anche nella programmazione ed esecuzione di interventi in chirurgia ed ortopedia. Mancano, infatti, sia infermieri ed operatori socio-sanitari che anestesisti. Questi ultimi sono fondamentali per effettuare interventi chirurgici che, infatti, al “Santa Maria dell’Olmo” si riducono sempre più, facendo sì che la lista dei pazienti che devono sottoporsi ad un’operazione si allunghi tanto da prevedere anche tempi di attesa di un anno. E, intanto, sembra che per il mese di aprile non sia previsto alcun intervento chirurgico.
Alfonsina Caputano
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