Don Flaviano ha vinto il primo round

Per il Tar è legittima la costruzione della cappella gentilizia nel cimitero di Pagani. Respinti i ricorsi di Comune e Giorgio

PAGANI. Don Flaviano Calenda ottiene una prima importante vittoria legale contro il Comune di Pagani per la realizzazione di una cappella gentilizia al cimitero. Il Tar si è pronunciato positivamente sul ricorso proposto dalla Parrocchia SS. Corpo di Cristo, rappresentata e difesa dagli avvocati Vincenzo Giuffré, Vincenzo Calabrese e Angela Ferrara, contro il Comune di Pagani e Alfonso Giorgio dell’Idv per l’annullamento del provvedimento, avente ad oggetto «l’annullamento permesso di costruire n. 929 del 17 giugno 2013», con la quale sono stati comunicati i motivi di revoca del divieto di costruire al Cimitero. Da anni, infatti, prosegue il braccio di ferro tra Palazzo San Carlo e il parroco del “Corpo di Cristo” don Flaviano in merito alla questione legata alla costruzione di una cappella gentilizia al cimitero di via Leopardi. Dopo un’inchiesta interna di Palazzo San Carlo portata avanti dall’ex terna commissariale dell’Ente e dopo le denunce presentate dall’esponente cittadino dell’Italia dei Valori Giorgio si è proceduto all’annullamento in autotutela della delibera che autorizzava i lavori presso il camposanto. Adesso il Tar ha dato ragione al parroco smentendo il Comune e Giorgio. Il blocco era stato determinato da una serie di denunce che, oltre a contestare presunte illegittimità per la concessione edilizia, ponevano l’attenzione anche sulle modalità di pagamento dei costi per la realizzazione della struttura, dubbi a cui Don Flaviano aveva risposto affermando che «su 120 loculi realizzati, 40 erano stati destinati a persone meno abbienti mentre gli altri 80 sarebbero stati assegnati dietro pagamento degli stessi per affrontare i costi di realizzazione della struttura e per il sostentamento della mensa “Beato Tommaso Maria Fusco” di via Matteotti».

Il procedimento per l’annullamento della delibera di giunta numero 25 del 31 gennaio 2007, con la quale venivano concessi al parroco della Chiesa Madre SS Corpo di Cristo 102 metri di suolo cimiteriale non lottizzato del settore “E”, si basavano su alcuni presunte illegittimità rilevate dall’inchiesta interna condotta a Palazzo S. Carlo, dove fu evidenziato il mancato parere positivo della commissione edilizia comunale, come prevedeva la delibera. Inoltre fu accusato il sacerdote di non aver rispettato, il termine di altezza previsto per le cappelle gentilizie di cinque metri, cosa comune ad altre strutture presenti all’interno del cimitero paganese.

Una serie di denunce che portarono all’annullamento della delibera. Tutto adesso smentito dalla decisione del Tar che ha dato il via libera a Don Flaviano per la realizzazione della cappella.

Gerardo Vicidomini

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