«Don Enrico Smaldone, prete del popolo» 

Nasce un comitato per ricordare le opere di solidarietà del sacerdote che fondò la “Citta dei Ragazzi”

Costituito un comitato cittadino per valorizzare la figura del sacerdote don Enrico Smaldone, fondatore della “Città dei Ragazzi”. L’incontro che ha ufficializzato la nascita del comitato si è svolto alla Casa del Cittadino. Tra i promotori dell’iniziativa, Rosanna Toscano, Michele Pontecorvo, Agostino Ingenito, Maria Rossi, Vincenzo Del Sorbo. In città intitolate a don Enrico anche una piazza e un istituto scolastico comprensivo. E da qualche anno è stata anche realizzata una statua in bronzo e pubblicati un libro e una storia a fumetti che raccontano la sua opera.
Il sacerdote, nato in una famiglia numerosa e modesta, prima della sua prematura scomparsa avvenuta nel 1967, a soli 53 anni, si adoperò a favore dei cosiddetti “figli della guerra”, bambini e ragazzi rimasti orfani o molto poveri a seguito del secondo conflitto mondiale. Minori da accudire e da avviare allo studio e al lavoro, in ossequio ad una visione pratica e concreta del messaggio evangelico. La prima pietra del collegio, poi diventato casa di riposo per anziani, avvenne nell’estate del 1949 su alcuni suoli che vennero donati dalla famiglia Adinolfi. Centinaia nel corso del tempo i ragazzi formatisi nella scuola fondata da don Enrico.
Il comitato cittadino vuole evitare che con il trascorrere dei decenni l’opera del sacerdote vada dispersa. «Don Enrico e la sua “Città dei Ragazzi” sono un riferimento indimenticabile nella memoria di tante famiglie - si legge in una nota del comitato - la sua eco e il suo esempio sono vivi nel ricordo di chi grazie a lui seppe trovare una strada e garantirsi un futuro anche oltreoceano. Il comitato ha inteso avviare iniziative rivolte a ravvivare la memoria di don Enrico, fulgido esempio di socialità condivisa e di amore, offrendo un contributo rilevante alla formazione di uomini e donne testimoni di umanità».
La “Città dei Ragazzi” una volta edificata venne benedetta da Papa Pio XII con un telegramma inviato il 6 luglio 1949. Autorità locali e nazionali accolsero favorevolmente l’opera di don Enrico che ancora oggi vive nei ricordi di chi lo conobbe. Diverse le iniziative che il comitato metterà in campo per valorizzare l’opera del sacerdote angrese, un uomo del popolo che riuscì in pochi anni a realizzare un modello di crescita sociale e culturale insegnando un mestiere a tanti ragazzi.
Pippo Della Corte
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