Salerno

Domani chiude i battenti l’ostello Koinè

La rabbia della cooperativa Livingstone: in strada oltre quaranta ospiti e gli otto dipendenti

SALERNO. Domani mattina l’ostello Koinè di via Luigi Guercio chiuderà i battenti, dopo trent’anni. E allo stato non si sa cosa accadrà per gli otto lavoratori, che diventeranno disoccupati, e i circa quaranta ospiti, alcuni con problemi di salute anche gravi, problemi di lavoro e senza fissa dimora. Insieme a chi, e qui il paradosso supera ogni limite, ha la residenza concessa dagli uffici anagrafici proprio presso l’ostello di via Luigi Guercio. Finora queste persone trovavano presso il Koinè accoglienza e dignità potendo essere al centro della città con tutti i servizi disponibili (mensa dei poveri, Caritas, unità di strada e protezione civile di Salerno). Ma da parte degli uffici preposti non si è avuta nessuna comunicazione sul destino di queste quaranta persone. «Da martedì a Salerno i più deboli non avranno più nessun punto di riferimento perché tutte le associazioni o le organizzazioni che operano nel sociale facevano riferimento all’ostello di via Luigi Guercio – scrivono i lavoratori – Da circa 7 anni l’ente comunale non ha mai voluto interloquire con la cooperativa Livingstone credendo di liquidare la controversia senza problemi e in silenzio. La sentenza, spiega che oltre al contratto con il proprietario, il Comune aveva anche il contratto con la cooperativa Livingstone: la volontà di non discutere del Comune ha portato, nonostante ci fosse la volontà di dimezzare il fitto, alla condanna per i fitti arretrati. Soldi dei contribuenti, insomma. La Livingstone inoltre aveva da anni chiesto di essere spostata in una struttura pubblica senza avere anche in questo caso nessuna risposta. Questa ormai non è una battaglia per la sopravvivenza della cooperativa ma per il servizio sociale che da lunedì nella città di Salerno sarà più povero».

La chiusura è stata infatti determinata da una controversia legale passata in giudicato in primo grado che vedeva coinvolti i proprietari dell’immobile, il Comune di Salerno e la cooperativa Livingstone. Sentenza che ha condannato il Comune di Salerno a pagare circa 362mila euro per canoni di locazione scaduti e che impone di liberare la struttura. La struttura conta circa sessanta posti letto, destinati a clochard, immigrati, persone a basso reddito. Attualmente sono ospitate circa quaranta persone di cui – secondo i dati forniti dalla cooperativa Livingstone – una ventina di clochard e una ventina di immigrati. Tra di loro anche alcune persone originarie di Salerno e della provincia.

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