il taglio degli straordinari

Documento dei caposala «Non garantiamo i turni»

Un documento dei caposala dell’ospedale Ruggi sull’organizzazione del lavoro. Dopo la stretta di qualche mese fa sugli straordinari, i caposala si sono riuniti per organizzare i turni di giugno...

Un documento dei caposala dell’ospedale Ruggi sull’organizzazione del lavoro. Dopo la stretta di qualche mese fa sugli straordinari, i caposala si sono riuniti per organizzare i turni di giugno quando cominceranno le ferie del personale. Ed hanno messo nero su bianco una serie di difficoltà nell’organizzazione della turnazione di lavoro proprio per i limiti agli straordinari.

A febbraio scorso l’azienda scoprì che il budget per gli straordinari del 2014 era stato sforato di 7 milioni e mezzo (ben 2 milioni in più rispetto all'anno precedente), e che un'ampia fetta di questi soldi era andata a 257 dipendenti (l'11,5 per cento del personale di comparto), che avevano superato il tetto delle 500 ore pro capite. In sostanza si erano divisi circa 4 milioni.

Sono state così varate nuove disposizioni “in materia di lavoro straordinario” che prevedono una serie di regole rigide e soprattutto che lo straordinario non può superare le 40 ore mensili. Inoltre l’orario effettuato in regime di straordinario viene riconosciuto unicamente dopo il pieno completamento del lavoro orario mensile, bisogna inoltre registrare la presenza in orario straordinario con gli appositi marcatempo.

Il problema è che il taglio degli straordinari rende più difficile l’organizzazione dei turni di lavoro di infermieri e altro personale di comparto, visto che mancano all’appello circa 400 unità. Per questo motivo i caposala hanno inviato un documento alla direzione dell’ospedale in cui comunicano «l’impossibilità di proseguire nella garanzia delle attività assistenziali ordinarie mediante ricorso al lavoro straordinario di personale assegnato o di provenienza da altre unità operative». In sostanza la pratica di ricorrere a personale di altre unità operative non può essere più seguita perché molti hanno già superato il monte ore. Di conseguenza i turni di giugno verranno effettuati solo con «l’utilizzazione delle risorse umane assegnate alle unità operative dalla direzione aziendale». Che però sono poche. Per questo motivo i caposala chiedono l’assegnazione di «un adeguato numero di risorse umane per ciascuna unità operativa che consentano la gestione corretta delle attività svolte da esse».

Anche per i lavoro aggiuntivo dei medici (in sostanza le ore in più che un'azienda chiede ai medici se c'è carenza di organico, per ridurre le liste d'attesa e per coprire i turni) sono arrivate le sforbiciate della direzione dell’ospedale.

Il Ruggi ha deciso mesi fa di mettere ordine tra i conti, emanando per la prima volta un regolamento in cui viene messo nero su bianco chi può fare le prestazioni aggiuntive, quando vanno fatte, chi deve autorizzarle, i limiti di budget.

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