Diventa realtà la bonifica attesa da cinquant’anni 

Finanziato dalla Regione l’intervento nella struttura che appartiene a un privato I 50mila euro serviranno a capire che tipo di rifiuti sono stoccati in via Santa Lucia

Una bonifica attesa cinquant’anni. È quella che presto potrebbe interessare una discarica comunale angrese in via Santa Lucia, risalente agli anni Settanta e per la quale la Regione Campania ha finanziato interventi progettuali di valutazione del rischio per una cifra di 50mila euro. Il suolo appartiene ad un privato che appunto da circa cinque decenni è in attesa di poter rientrare in possesso del bene nello stato in cui venne consegnato all’epoca.
Una storia che racconta di ritardi e pastoie burocratiche che, però, potrebbe giungere presto al capolinea visto che, come si legge nell’atto in questione, “la Giunta regionale, a completamento della sua programmazione, ha programmato sempre in overbooking rispetto ala disponibilità finanziaria dell’obiettivo 1.2, il finanziamento delle attività di bonifica-messa in sicurezza e caratterizzazione di ulteriori siti contaminati di discarica non più in esercizio e censiti”. È chiarito, infatti, che “nel censimento dei siti potenzialmente contaminati e nell’elenco di quelli in attesa di indagini, le cui banche dati sono aggiornate al 2010, risultano inseriti i siti di discarica pubblica comunale-consortile non più in esercizio per i quali è necessario effettuare le indagini preliminari, tra cui la discarica ubicata alla località Santa Lucia del Comune di Angri per verificare lo stato di potenziale contaminazione”.
In sostanza, prima di avviare l’attività di bonifica vera e propria occorrerà verificare la qualità e la tipologia dei rifiuti che all’epoca sono stati sversati nell’areaa di località Santa Lucia. Un aspetto preliminare di grande importanza, utile anche per dipanare i tanti dubbi facendo chiarezza sulla pericolosità dell’invaso ormai in disuso da lunghissimo tempo.
L’iter amministrativo con i relativi risvolti tecnici è stato seguito dall’ingegnere Vincenzo Ferraioli, dirigente del settore comunale promozione, sviluppo e gestione del territorio, che è stato coadiuvato dall’ingegnere Michele Sauchella, che ha curato la redazione degli atti del piano di caratterizzazione preliminare, di partecipazione alla conferenza dei servizi e anche i contatti con gli Enti coinvolti. Un lavoro molto complesso fatto di rilievi fotografici e planimetrici, di relazioni topografiche e cartografiche e naturalmente anche di valutazioni economiche. Sullo sfondo inoltre pure studi di tipo geologico, geomorfologico, idrografico, idrologico, idrogeologico oltre ad approfondite analisi ambientali. Una bonifica che dovrebbe riqualificare un’area intera al fine di consentire ai legittimi proprietari di poter riutilizzare il suolo per scopi personali nel rispetto del piano regolatore. Una pagina della storia cittadina che dovrebbe essere così definitivamente chiusa.
Intanto, per restare in tema ambientale continuano i rinvenimenti sul territorio cittadino di residui di materiale in amianto. Si tratta di parti di costruzioni, spesso onduline e tettoie, ormai risalenti agli anni Ottanta, quando l’eternit era molto utilizzato in edilizia prima della sua definitiva messa al bando a causa della sua pericolosità.
Pippo Della Corte
©RIPRODUZIONE RISERVATA