L'EDITORIALE

Divari e ritardi, gli alibi storici per non cambiare

di ANTONIO MANZO

Ma è davvero solo questione di soldi il divario tra Nord e Sud del Paese? È solo una questione di regole costituzionali, con bilancini territoriali? È tutta solo colpa di un meccanismo redistributivo delle risorse nazionali che determina al Sud condizione di arretratezza e minorità civile? O, invece, non si agita spesso un alibi per derogare ai principi di regole civiche e capitale sociale che dovrebbero accompagnare le cosiddette classi dirigenti? Gli interrogativi sono più che legittimi mentre il Nord corre e il Sud stenta a camminare, o non cammina affatto, sia pure con terre felici dove il capitale umano si è virtuosamente unito a una forte inventiva sociale ed economica. E gli interrogativi diventano decisivi mentre le Regioni italiane discutono di autonomia differenziata con idee talmente confuse che perfino nelle forze di governo emergono dissensi così ragionati da far temere il replay del Titolo V della Costituzione.

Stavolta, però, con il rischio serio che il Mezzogiorno venga penalizzato anche dai suoi stessi comportamenti tesi a non modificare i suoi costumi politici, a ritenere che la spesa pubblica possa ancora rafforzare clientele, che le consorterie possano durare in eterno con i soldi dell’intervento pubblico. Senza voler ritornare all’ormai accertata assenza della borghesia meridionale che parla benissimo quando deve accusare il potere pubblico ma si mostra totalmente incapace di far lievitare il cosiddetto capitale sociale e il civismo, gli argomenti esposti nell’analisi Nord-Sud rischiano di essere un alibi facendo diventare il Mezzogiorno il più forte nemico di se stesso. Quando, dopo la fine dell’intervento straordinario, e siamo agli inizi degli anni Novanta, le Regioni e l’Unione Europea presero in carico le politiche sulle aree sottosviluppate, lo Stato abdicò a tenere coesa la nazione facendo scivolare la questione meridionale fuori dall’agenda della politica italiana. Nacque la Lega, con sentimenti antimeridionali. Fino al punto che lo Stato italiano si «meridionalizzò», secondo la felice formula “inventata” da uno storico del valore di Gabriele De Rosa e che spiegò in un saggio sul “caso italiano” (nel lontano 1974). Cosa significava a quattro anni dalla istituzione delle Regioni la «meridionalizzazione dello Stato»?

Che la politica aveva iniettato anche nelle istituzioni locali il virus della clientela, dalla consorteria affaristica, della deresponsabilizzazione delle classi dirigenti, dei partiti che cominciavano a diventare comitati di affari. E che con la cosiddetta società civile pronta ad ereditare per se stessa i vizi della stessa politica degenerata (in Italia si è dovuto far ricorso ad una legge per “liberare” ordini professionali). Le Regioni meridionali, e siamo agli inizi degli anni Ottanta, che avrebbero potuto e dovuto prendere in mano le sorti del Mezzogiorno, si presentarono con un carico di malagestione e rassegnazione produttiva ai vizi della politica. Così il Mezzogiorno si mise contro se stesso con una qualità bassa delle istituzioni. Spesso, nel divario divenuto ritardo, la prevalenza dell’aspetto economico ha fatto dimenticare che il Sud si è sempre mostrato incapace di mettere a frutto il capitale sociale e il civismo, abbandonandosi, invece, a rivendicazioni solo con i cappello in mano.

C’è una bella analisi di Salvatore Rossi, già direttore generale della Banca d’Italia, che va ripresa proprio in questi giorni di dibattito sull’autonomia differenziata: al Sud non mancano i soldi, scrisse, ma è assediato da un deficit di capitale sociale e senso civico. C’è un valore politico molto forte nell’alleanza che esiste, e non solo sulla carta, tra Campania e Lombardia. È così difficile importare da noi il rigore della spesa, la produttività dell’azione pubblica per generare risorse e ricchezze? La sfida che ha lanciato il presidente Fontana deve essere raccolta al Sud senza il timore di leggere l’ennesima presunta rapina ai danni del Mezzogiorno. Ma come vera sfida del cambiamento possibile.