Distretto turistico litorale Arriva l’ok dal Governo

Istituito l’organismo per la fascia costiera di Battipaglia, Eboli e Pontecagnano Il presidente De Martino: «Opportunità storica per gli imprenditori del settore»

Il sogno di riunire le attività turistiche e balneari della fascia costiera da Battipaglia a Pontecagnano è realtà. Dopo due anni trascorsi tra progetti, idee, incontri e proposte sul futuro della zona mare, dal Governo è giunto il crisma che si attendeva. Il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Massimo Bray, ha firmato infatti il decreto che istituisce il distretto turistico nell’ambito dei territori comunali di Pontecagnano, Battipaglia ed Eboli.

Ad annunciarlo Giuseppe De Martino, imprenditore e presidente dell'associazione Distretto Turistico Sele-Picentini. Lunedì scorso, alla Regione, il governatore Caldoro e l'assessore al Turismo e ai beni culturali Sommese hanno presentato l'importante risultato conseguito dalla Campania.

L’associazione “Distretto Turistico Sele-Picentini”, nata il 2 maggio scorso tra operatori del settore turistico, che ha come sigla “SeleCoast” e per pittogramma un’anfora etrusca, si propone di assumere iniziative per favorire lo sviluppo turistico del litorale, ricercando soluzioni in grado di provocare un impatto positivo sull’economia, stimolando la partecipazione attiva dei diversi attori previsti dalla legge numero 106 del 12 luglio 2011.

«Le amministrazioni locali di Pontecagnano Faiano, Battipaglia ed Eboli, di fatto, hanno scelto di integrarsi con il sistema imprenditoriale, per sostenere la crescita dell’economia dei propri territori, allo scopo di valorizzare le rilevanti risorse naturali, culturali, economiche ed umane presenti sul territorio – afferma De Martino – Per sostenere la crescita dei distretti turistici, come ha sottolineato il presidente Caldoro, vi è l’impegno convinto della Regione, nella futura programmazione dei fondi europei. Tali finanziamenti includono il sostegno e i servizi alle imprese, in particolare alle piccole e medie, la creazione e lo sviluppo di strumenti economici quali il capitale di rischio, i fondi per mutui e fondi di garanzia, i fondi di sviluppo locale, gli abbuoni di interesse, la messa in rete, la cooperazione e gli scambi di esperienze e tecnologie tra imprenditori operatori sociali, economici e ambientali interessati».

De Martino guarda già al futuro: «Ora ci aspettiamo una massiccia richiesta di adesione al distretto da parte delle imprese del settore turistico che operano nella balneazione, nella ricezione alberghiera e para-alberghiera, nella ristorazione tipica, nell’agro/alimentare e lattiero-casearia, specie se a vocazione biologica. Per rilanciare insieme l’offerta turistica a livello nazionale ed internazionale, migliorare l’efficienza nell’organizzazione e nella produzione dei servizi, in una parola fare rete».

Francesco Piccolo

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