Dissequestrato il polo Motta-Enel

Un anno fa i “sigilli” alla piattaforma logistica dopo le indagini protate avanti dalla Forestale

Ad un anno dall’apposizione dei sigilli, il gip di Salerno, Sergio De Luca, ha disposto il dissequestro dell’area del polo logistico Motta-Enel. Un anno di indagini per capire quanto accaduto a maggio del 2012, quando l’allora comandante della forestale, Marta Santoro, fece effettuare dei carotaggi nell’area per sospetta presenza di amianto ed appose i sigilli a quello che oggi è il nuovo polo logistico di interscambio, costato 12 milioni di euro, che occupa 70 unità lavorative e serve Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, una filiera logistica di materiali Enel con consegne quotidiane in circa 300 siti del territorio nazionale.

Un provvedimento, quello della Santoro, che allora creò non pochi problemi all’imprenditore battipagliese Gerardo Motta, che in quell’area stava costruendo il polo logistico. Problemi di carattere finanziario, infatti all’indomani del sequestro e della divulgazione della notizia un istituto di credito voleva revocargli un finanziamento.

Ora dunque l’area sottoposta a sequestro deve essere riconsegnata al proprietario. Un lungo calvario quello dell’imprenditore battipagliese, iniziato con un esposto nel quale veniva indicata la presenza di amianto ed eternit nell’area oggetto di interventi di riqualificazione. Con l’esposto scattarono le indagini seguite da carotaggi e controlli alla presenza di funzionari Arpac che rilevarono rifiuti all’interno di un capannone. Scattarono le denunce per reati ambientali ed il sequestro dell’area.

Un sequestro, a distanza di pochi mesi, finito nel fascicolo che vede imputata e in carcere proprio l’ex comandate Marta Santoro. Infatti Gerardo Motta non ha esitato a rivolgersi all’autorità giudiziaria per raccontare una serie di contatti che la Santoro avrebbe tentato per chiedere denaro, un posto per il figlio e sponsorizzazioni alla squadra di calcio dove lui giocava. Richieste cadute nel vuoto. Facile, quindi, ipotizzare che il rifiuto dell’imprenditore abbia scatenato l’attenzione dell’ex comandante della forestale che dopo poco tempo condusse le indagini che portarono al sequestro dell’area in attesa di ulteriori accertamenti in attesa delle analisi di laboratorio.

Nel frattempo Motta ha proseguito con i lavori nell’area non sequestrata e ad ottobre c’è stata l’inaugurazione del polo logistico Motta-Enel, il più grande polo privato della Campania. È stato Gianfranco Fini, amico personale di Motta, insieme al cardinale Castrillòn Hoyos, a tagliare il nastro.

Angelica Tafuri

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