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Dissequestrato complesso edilizio di via Torino

PONTECAGNANO. Dissequestrato il complesso residenziale in costruzione in via Torino, a Pontecagnano. I giudici del Riesame (Presidente Gaetano Sgroia) hanno annullato l’ordinanza di sequestro delle...

PONTECAGNANO. Dissequestrato il complesso residenziale in costruzione in via Torino, a Pontecagnano. I giudici del Riesame (Presidente Gaetano Sgroia) hanno annullato l’ordinanza di sequestro delle due palazzine disposto dall’ufficio del gip del tribunale di Salerno. Ridotto anche il numero degli indagati che scende da cinque a uno: il rappresentante legale della società proprietaria del complesso residenziale.

A fine agosto, i finanzieri della Sezione operativa navale di Salerno, eseguendo un ordine disposto dal gip, posero i sigilli a due fabbricati in costruzione per una ottantina di appartamenti. L’ordinanza di sequestro fu preceduta da mesi di indagini molto articolate e di sopralluoghi, fatti da tecnici incaricati dalla magistratura, per far emergere i presunti illeciti. Sotto lente dei periti della procura salernitana finirono le distanze minime previste, che non sarebbero state rispettate.

Per tale motivo fu disposto il sequestro del cantiere, quindi lo stop dei lavori. L’attività investigativa dei finanzieri era partita dall’esame dei titoli concessori. I primi presunti illeciti sarebbero collegati proprio al rilascio delle autorizzazioni da parte del Comune. I finanzieri, infatti, acquisirono una mole di documenti all’ufficio tecnico comunale, che è quello deputato all’istruzione della pratica di concessione del permesso a costruire. Il responsabile dello’ufficio era stato iscritto nel registro degli indagati. La sua posizione, dopo la decisione dei giudici del riesame, si è di molto alleggerita.

Nel corso dell’attività investigativa i finanzieri, in accordo con la procura, sostenevano che il permesso a costruire e la Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) non erano in regola, perché rilasciati in assenza di un piano particolareggiato di una cosiddetta lottizzazione convenzionata. In presenza della quale è possibile costruire senza rispettare le distanze minime. La contestazione iniziale, infatti, verte sulla presuntala violazione alla legge sul “piano casa”.

Con la decisione del Riesame sono stati dissequestrati un primo fabbricato, che comprende sei locali commerciali e 36 appartamenti, un secondo caseggiato, che comprende 42 appartamenti, e un seminterrato con un’ottantina di garage. L’area totale liberata dai sigilli è di oltre dodicimila metri quadrati.(m.l.)

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