Disparità nel Piano di zona Francese e Volpe vanno via 

Il Consiglio comunale approva la delibera per la costituzione di un nuovo ambito Sarà a tre con Bellizzi e Olevano. Addio a quello guidato da Pontecagnano

«Paghiamo troppo, ma il servizio non ci soddisfa». Il Consiglio comunale di Battipaglia dà il via libera al recesso dal Piano di Zona di Pontecagnano e chiede alla giunta regionale di ridefinire l’Ambito: le politiche sociali si fanno in casa propria.
La delibera. Di venerdì pomeriggio il Consiglio comunale approva una delibera: è una richiesta alla Regione affinché benedica la costituzione di un nuovo Ambito territoriale, un Piano a tre, sognato da Cecilia Francese, sindaco di Battipaglia, e Mimmo Volpe, primo cittadino di Bellizzi, che dentro ci vogliono pure Olevano sul Tusciano.
Disparità. «La quota di compartecipazione - si legge nella delibera varata dall’assessore Rosaria Caracciuolo e dai consiglieri di maggioranza - varia da comune a comune, passando da quelli che versano la quota minima di 7 euro a quelli, come Battipaglia, che versano circa 37,50 euro pro capite». È il quadro del Piano sociale S4, guidato da Pontecagnano e costituito da 12 comuni: tra tutti gli aderenti, i cittadini di Battipaglia, da soli, rappresentano un terzo dell’utenza. E sono arrivati a versare, per il 2018, una quota di compartecipazione di 1,92 milioni di euro. È il doppio del milione messo a bilancio nel 2015, con la commissione straordinaria. E, in realtà, potrebbe ancora aumentare: alla fine del 2018, infatti, il Coordinamento istituzionale, il gruppo di amministratori locali che fanno parte di S4, ha rinviato le valutazioni sul monitoraggio e la proiezione della spesa per l’annualità appena passata, visto che dell’assegnazione annuale del Fondo regionale e del Fondo nazionale politiche sociali non c’è ancora traccia.
Costi alle stelle. Negli anni dell’amministrazione Francese, però, la spesa per il sociale è schizzata alle stelle. Le rette per i 53 minori ospitati in strutture residenziali e semiresidenziali, 11 in più rispetto allo scorso anno, valgono 971mila euro, e la proiezione per la spesa socio-sanitaria, che include pure le tariffe per collocare nelle case alloggio 43 anziani e disabili, supera i 751mila euro. Poi ci sono i rincari legati alla scelta di civiltà di Battipaglia, che ha deciso di erogare, per l’assistenza specialistica agli studenti disabili delle scuole dell’obbligo, più delle irrisorie 5 ore a settimana degli altri comuni del Piano, arrivando fino a 15: in molti casi è comunque di meno rispetto a quanto ordinato dai piani educativi, ma la spesa, dai 205mila euro del 2017, è passata a quota 740mila. E la quota per utente, fisso da aggiungere alle spese, è sempre di 7 euro.
Olevano sul Tusciano tiepida. Battipaglia, però, vuole divorziare da Pontecagnano, perché «la gestione dei servizi sociali non risponde alle esigenze della popolazione». Doglianze che l’amministrazione aveva espresso pure in Regione, ma rimaste lettera morta. Da qui la scelta di chiedere «la ridefinizione dell’Ambito S4 che garantisca le esigenze della collettività del Distretto sanitario 65». Ossia di Battipaglia e Bellizzi, che si erano già espresse in giunta, e di quella Olevano che temporeggia: «Preferisce demandare ogni decisione alla Regione», riferiscono a Battipaglia. Se Volzone si tirasse indietro, la Francese vorrebbe che la Campania, «in deroga, costituisse con Bellizzi e Battipaglia» un nuovo Ambito da 65mila abitanti.
Carmine Landi
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