Disoccupazione, cambia l’indennità

Una giungla di sigle: Aspi e mini Aspi sostituite a maggio da Naspi, Asdi e Dis-Coll

Tra le novità introdotte dal Jobs Act, anche una ennesima riforma di quella che un tempi si chiamava indennità di disoccupazione. Finiscono in soffitta le vecchie (ma mica tanto) Aspi e mini Aspi sostituite, da quest’anno, dalla nuova Naspi, Asdi e dal Dis-Coll, tutte in vigore da maggio. Nelle more dell’entrata in vigore dei nuovi sussidi, a tutti coloro che, di età inferiore a 50 anni o superiore a 55 anni, perderanno il lavoro nel 2015 lo Stato garantirà una indennità di disoccupazione più lunga di due mesi. L’Aspi (fino a maggio) sale infatti a sedici mensilità, in attesa di passare il testimone alla Naspi, operativa dal 1° maggio. In questi ulteriori due mesi di prolungamento dell’Aspi, tuttavia, l’indennità sarà ridotta del 30%. La Naspi varrà per i dipendenti privati, a tempo indeterminato e a termine, e per i dipendenti pubblici assunti a termine.

Per accedervi occorrono almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni di lavoro e 18 giornate effettive di lavoro negli ultimi 12 mesi, verrà corrisposta mensilmente dall'Inps, entro un limite di 1.300 euro al mese e per un massimo di 18 mesi. Scaduta la Naspi il lavoratore ancora in disoccupazione potrà accedere all’Asdi, l’Assegno di disoccupazione per i lavoratori, che durerà sei mesi, e sarà pari al 75% dell’ultimo assegno Naspi. Quest’anno debutta anche il Dis-Coll, che però rimarrà in vigore solo nel 2015. Si tratta di un sussidio di tre mesi per i disoccupati iscritti alla gestione separata dell’Inps, con almeno 3 mesi di contributi dal 1° gennaio 2014 o un mese nell'anno in cui si perde il lavoro.

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