il caso

Disfida dei trombonieri I Senatore fanno discutere

Uno strappo che ha il sapore di protesta. Il casale Senatore rinuncia a partecipare quest’anno alla tradizionale “Disfida dei Trombonieri”. Un comunicato che non lascia spazio alle interpretazioni è...

Uno strappo che ha il sapore di protesta. Il casale Senatore rinuncia a partecipare quest’anno alla tradizionale “Disfida dei Trombonieri”.

Un comunicato che non lascia spazio alle interpretazioni è stato diffuso domenica e immancabili non si sono fatte attendere le reazioni a più ampio raggio che hanno aperto un vero e proprio dibattitto sul destino del folklore, sulle possibilità mancate e le occasioni non colte di condurre un evento di ampia portata come la Disfida al di là dei confini cittadini. Le motivazioni delle dimissioni del gruppo Senatore infatti non solo arrivano all’apice di una serie di dissapori con gli altri sette Casali registratisi già all’indomani dell’edizione 2015 della Disfida – proprio i Senatore infatti avevano duramente contestato il verdetto della giuria che lo scorso anno decretò la vittoria del casale Santa Maria del Rovo – ma soprattutto mirano a scuotere quella che, secondo il gruppo, è la situazione di «inerzia» in cui versa l’evento. La nota dei Senatore, nella durezza della posizione assunta, pone dunque una serie di questioni non più procrastinabili considerato il fatto che in primis vengono tirate in ballo le varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi anni e che, stando a quanto scritto dal casale, non sono state capaci di «veicolare e disciplinare direttamente l’evento». «Il nostro folklore – ha ammesso l’ex sindaco Galdi – sta vivendo da tempo una stagione di evidente difficoltà che richiede un intervento dell’amministrazione comunale sostenuta da tutte le forze politiche. Spiace che, nonostante l’impegno che negli ultimi anni ho messo come sindaco sul piano del sostegno al movimento folkloristico, non sono riuscito nell'intento di fargli compiere un salto di qualità, che pure avevamo identificato come strategia nella previsione della Disfida nello statuto comunale e nella costituzione di un’apposita fondazione. In ogni caso, senza la presenza del gruppo Senatore, quest’anno la Disfida non sarà la stessa».

L’idea di istituzionalizzare i festeggiamenti, e dunque la Disfida stessa, è anche arrivata dal consigliere di Fdi, Clelia Ferrara. «Era inevitabile che si verificassero nuovi malumori quest’anno – ha detto Clelia Ferrara –. Dobbiamo disciplinare questa festa per conferirgli i dovuti onori ed evitare che ogni anno si verifichino veri e propri “scempi” tra i gruppi». Intanto dall’amministrazione comunale, e in particolare dall’assessore ai Grandi Eventi, Enrico Polichetti, arriva l’augurio che in primis possano superarsi le divergenze tra i Casali nell’interesse del patrimonio folkloristico della città.

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