Discariche e divisione dei costi di gestione Fumata nera negli uffici della Regione

A Palazzo Santa Lucia, negli uffici della vicepresidenza della giunta regionale, non c’è ancora l’accordo sul piano di riparto dei costi per la gestione post-operativa delle discariche. È quello che...

A Palazzo Santa Lucia, negli uffici della vicepresidenza della giunta regionale, non c’è ancora l’accordo sul piano di riparto dei costi per la gestione post-operativa delle discariche. È quello che emerge dopo la riunione convocata dal vicepresidente Fulvio Bonavitacola, che aveva fissato l’incontro in vista della scadenza del 30 settembre, data entro la quale va stipulato il programma che ripartirà tra i cittadini campani i costi delle discariche e dei siti di stoccaggio, che in virtù dell’articolo 41 della legge 14 del 2016 saranno definiti su base regionale. Le province di Salerno ed Avellino, con le relative società provinciali per la gestione del ciclo dei rifiuti, si oppongono al principio di ripartizione a cinque, perorato dai vertici della Città metropolitana di Napoli, che ritengono che ogni provincia valga a uno: il dirigente provinciale salernitano Angelo Cavaliere e il commissario liquidatore di EcoAmbiente, Vincenzo Petrosino, chiedono che i costi vengano suddivisi per abitante e si tenga conto del pattume nelle vecchie discariche. «Salerno in passato ha preso i rifiuti di Napoli e Caserta», fa sapere Petrosino. La riunione sarà riconvocata. E dovrà passare del tempo pure per svuotare gli stir di Battipaglia e Tufino, visto che ieri a Napoli è emerso che la gara europea, che indirà la Regione, è ancora in fase di predisposizione.