Discarica Gorgo, ispezione Arpac

Sopralluogo dei tecnici nel sito che contiene 2600 ecoballe. L’incubo percolato

PRIGNANO CILENTO. Sopralluogo dell’Arpac ieri nell’ex discarica di Gorgo, tra Agropoli e Prignano Cilento. L’ispezione dei tecnici arriva dopo la segnalazione da parte dell’associazione Camelot e del Sindacato Azzurro per stabilire eventuali rischi di inquinamento data la presenza, nel sito, di circa 2.600 ecoballe. Nei giorni scorsi era stato l’ex vice-presidente della Regione Campania, Valiante, a richiamare l’attenzione sull’ex discarica e le eventuali connessioni con le frane sulla Cilentana.

«L’intero sito – spiega l'assessore all’ambiente del comune di Agropoli, Massimo La Porta - è controllato dal Corisa4, che lo costruì durante l’emergenza rifiuti in Campania; quindi è stato utilizzato come sito di stoccaggio dal comune di Agropoli prima con l’ex sindaco Domini poi con Alfieri. Lo stesso Consorzio si occupa anche della raccolta del percolato che si accumula nelle vasche». E sottolinea: «la discarica è in quel punto da prima che venisse realizzata la Cilentana, già negli anni ’70. All’epoca i rifiuti venivano gettati alla rinfusa, poi vennero creati due invasi sullo stesso corpo di discarica». Ma assicura: «le attività di caratterizzazione compiute hanno certificato che non ci sono rifiuti speciali o pericolosi». La Porta annuncia che «a breve partiranno i lavori di bonifica finanziati dalla Regione per 12 milioni». L’operazione di bonifica si rende necessaria in quanto il sito è contaminato “per la matrice suolo berillio e selenio e per la matrice acqua ferro, manganese, nichel e PCB”. «La bonifica – spiega l’assessore – consisterà nella rimozione di rifiuti ed ecoballe. Per i terreni verrà utilizzata la tecnica del diaframma che consiste nella rimozione di parte dei terreni contaminati, mentre il resto verrà filtrato e l’acqua contaminata confluirà nelle vasche di percolato che verranno poi rimosse».

A fare chiarezza sull’ex discarica è Dante De Luca, ex dipendente Corisa4, che seguì i lavori dell’invaso. «La discarica di Gorgo non era pre-esistente, è stata fatta ex novo: si scavò fino alla roccia per bloccare la base in cemento, grande quanto mezzo campo di calcio. C’era invece la discarica a fianco, che ricade nel comune di Prignano Cilento». «A sversare in quel punto – evidenzia – non è stato solo Agropoli ma anche Camerota, Centola, Ascea, Castellabate, Vallo...». Quindi lancia l’allarme: «Il percolato sversa nei terreni visto che il telo è danneggiato... quando piove è inevitabile». Una bomba ecologica quindi. Ad oggi sia il Corisa4 che il comune di Agropoli pagano il fitto sui terreni della discarica: solo il comune cilentano versa 1.500 euro al mese.

Andrea Passaro

©RIPRODUZIONE RISERVATA