Discarica a Salerno Sistemi Pena di un anno per Mucio

Un anno e venti giorni di pena per aver violato le norme sullo smaltimento dei rifiuti: è la condanna emessa dal giudice Ginevra Piccirillo per Mariano Mucio, all’epoca dei fatti presidente di Salerno Sistemi e finito sotto processo per lo stoccaggio in un piazzale della società di circa 1.500 tonnellate di rifiuti speciali.

A segnalare l’anomalia fu il Wwf, che l’8 settembre del 2010 eseguì insieme ai caracbinieri del Noe il sopralluogo che portò al sequestro dell’area. I rifiuti giacevano in un piazzale di proprietà della municipalizzata a via Monticelli, dove erano ubicati alcuni uffici tecnici. Qui fu trovata una sorta di discarica a cielo aperto, dove le ditte che eseguivano per la società comunale i lavori di manutenzione avevano sversato ogni tipo di materiale di risulta. Accatastati alla rinfusa, senza coperture ed esposti agli agenti atmosferici, c’erano calcinacci, imballaggi di plastica, residui ferrosi, frammenti di asfalto e altro genere di materiale di risulta di lavori stradali legati alla manutenzione delle condotte. Nel corso del processo i militari che eseguirono il soppralluogo hanno confermato che i rifiuti si erano accumulati fino a occupare un’area di duemila metri quadrati.

Secondo il difensore Alberto Surmonte, che avverso la sentenza presenterà ricorso in appello, si trattò di un mero disguido dovuto alla scadenza del contratto con la ditta incaricata delle procedure di smaltimento. «È vero, i rifiuti erano lì, ma non avevamo realizzato nessuna discarica o sito di stoccaggio» ha dichiarato lo stesso Mucio, spiegando che forse il meccanismo si era inceppato a causa di qualche contenzioso con la ditta che doveva occuparsene e che comunque lui non era venuto a conoscenza dell’anomalia. Nelle more di una nuova gara d’appalto il materiale si sarebbe però accumulato per circa un anno.

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